Cons. CIU Unionquadri Maurizio Mensi – CESE “LA PIATTAFORMA DELLA SOCIETÀ CIVILE CESE- MONTENEGRO DI CUI FA PARTE LA CIU- UNIONQUADRI”

Con la Dichiarazione congiunta approvata oggi il Montenegro ha fatto un altro passo in avanti verso l’adesione all’Unione europea. Si è tenuta infatti a Bruxelles presso il CESE la 19° riunione del Comitato consultivo congiunto della società civile (CCM), piattaforma istituita tra il CESE e la società civile montenegrina che integra il quadro istituzionale relativo all’accordo di stabilizzazione e associazione UE – Montenegro, rilevante ai fini del negoziato di adesione. Di tale piattaforma fa parte la CIU-Unionquadri con il proprio rappresentante presso il CESE Maurizio Mensi.

Alla presenza del Presidente del CESE Oliver Ropke e del Ministro degli Affari Europei del Montenegro Maida Gorčević, si è discusso dello stato attuale delle relazioni UE-Montenegro, del programma di riforma del (RA), dell’attuazione del Nuovo piano di crescita per i Balcani occidentali, della Roadmap per l’adempimento dei parametri dei capitoli negoziali e della situazione della società civile in Montenegro, incluso il dialogo sociale.

La Dichiarazione congiunta approvata oggi fa seguito alle dichiarazioni della Commissaria designata per l’allargamento Marta Kos, durante la sua audizione al Parlamento europeo l’8 novembre 2024, secondo cui il Montenegro potrebbe chiudere i restanti capitoli dei negoziati entro la fine del 2026. Ciò significherebbe che il Montenegro potrebbe diventare il 28° Stato membro dell’UE entro il 2028, a condizione tuttavia che il governo realizzi le riforme necessarie. Un ruolo importante avranno al riguardo le organizzazioni della società civile che dovranno essere coinvolte, in base alla Dichiarazione approvata oggi, nel processo di riforma e nelle altre rilevanti questioni di interesse nazionale.

NOTIZIE QUADRI FRIULI VENEZIA GIULIA.

Incontro – Seminario con i Quadri del Comune, della Regione ed Autorità portuale di Trieste.

30 settembre 2021

Coordinatore il Segretario Regionale CIU Unionquadri Dott. Fulvio Carli.

L’Avv. Fabio Petracci Vicepresidente CIU Uniunquadri e Presidente del Centro Studi CIU Unionquadri, ha illustrato ai presenti gli ultimi aggiornamenti sulla legislazione in tema di lavoro e pubblico impiego:

In particolare, alcuni aspetti del PNRR che riguardano la nostra categoria con i riferimenti al Middle Management.

È stata trattata la nuova normativa in tema di lavoro agile e la normativa relativa al Green Pass.

Dal successivo ampio dibattito è emerso un problema concernente i quadri dell’autorità portuale di Trieste dove quest’ultima intende costituire le posizioni organizzative.

CIU Unionquadri si è impegnata a seguire attivamente le trattative per tutelare la nostra categoria.

16 marzo 2021 – ore 14,30 – Webinar: “IL LAVORO AGILE MISURE DI EMERGENZA O NUOVA FLESSIBILITA’?”

Il link di accesso, aperto,  per seguire l’evento è il seguente: https://meetingandeducation.my.webex.com/meet/APL

 

Il Sole 24 Ore – SOS giovani: Italia ultima in Europa, deserto al Sud.

Scarica l’articolo – 22.02.2021 SOS giovani Italia Ultima in Europa deserto al Sud.

Novembre 2020 – Convegno online di ANUTEI (Associazione Nazionale Ufficiali tecnici dell’Esercito Italiano) – “Evoluzione scientifica e tecnologica nel corso dei 70 anni dalla costituzione della NATO”.

Al successo della Conferenza hanno contribuito oltre le associazioni militari, le primarie aziende nazionali del comparto Difesa attive nella innovazione tecnologica con relatori di alto livello.

Tra i partecipanti sia dirigenti e tecnici militari e civili sia, le alte professionalità espresse dalle aziende provenienti dai poli tecnologici presenti nel Lazio come quelli dell’industria elettronica dei settori Aerospazio, Telecomunicazioni e Difesa

L’Ing. Giovanni Gasbarrone Segretario Lazio CIU – Unionquadri e Vice Presidente ANUTEI, relatore,

ha evidenziato come in questi poli sia molto elevata la presenza di Quadri, alte professionalità e ricercatori che sono al centro delle azioni della CIU Lazio – Unione delle Professioni Intellettuali.

L’evento ha ricevuto il patrocinio del CNI Consiglio Nazionale Ingegneri, visto l’elevata presenza di ingegneri iscritti ed il livello tecnologico e formativo dell’evento

Nel suo intervento come Vice Presidente ANUTEI, l’Ing. Gasbarrone, ha rilevato come la tecnologia 5G stia entrando con un approccio dual use nel mondo della Difesa calandosi nelle sperimentazioni e nei piani NATO e DoD USA per le comunicazioni e nei nuovi teatri operativi sui campi di battaglia. La tecnologia 5G contribuisce infatti a costruire infrastrutture resilienti nelle telecomunicazioni e adatte anche per le comunicazioni con i droni.

 

 

http://www.anutei.it/index.php/8-conferenze/52-comunicato-stampa-relativo-alla-videoconferenza-evoluzione-scientifica-e-tecnologica-nel-corso-di-70-anni-dalla-costituzione-della-n-a-t-o-del-20-novembre-2020

23 novembre 2020 – ore 15 – CRISI ECONOMICA ATTUALE COME AFFRONTARLA? COSA SUCCEDERÀ NEL POST PANDEMIA?

https://www.facebook.com/fenimprese/

Pervenutoci da Cesare Damiano – Next Generation EU: verso una nuova èra (anche) per lavoro e occupazione.

Un’occasione come quella offerta dal programma Next Generation EU non si ripresenterà. È da questa consapevolezza che occorre partire per affrontare una nuova fase storica, nella quale centrale sarà la questione del lavoro e dell’occupazione connessa, com’è, alla domanda di beni e servizi. La stesura dei piani per assicurarsi i fondi del Next Generation EU deve seguire diversi drivers: dall’ammodernamento della Pubblica Amministrazione, alla capitalizzazione di imprese, spesso, troppo piccole, alla riprofessionalizzazione della forza lavoro, al sostegno dell’economia sostenibile e della digitalizzazione. Citando le parole di Keynes, se ci doteremo di una saggezza nuova, potremo aprire la strada di una nuova èra.

Negli anni 30 del XX Secolo, mentre si dedicava alla stesura della sua General TheoryJohn Maynard Keynes – come ricorda Giorgio La Malfa nella premessa alla edizione pubblicata nel 2019 – era impegnato nella ricerca di “una saggezza nuova per una nuova èra”. Ricorda La Malfa che “come negli anni in cui Keynes scriveva, l’ansia permea profondamente la nostra società con effetti sconvolgenti sugli equilibri sociali e politici”.

Quegli equilibri sono sottoposti in tutto il mondo a pressioni violente dalle conseguenze della pandemia scatenata dal Covid-19. Così, come per tutti, tale pressione investe anche il nostro Paese, che soffre, però, più di altri. Proprio nei giorni in cui l’epidemia dilagava in Italia, abbiamo pubblicato il Report “Cassa Integrazione Guadagni 2019” del Centro Studi della nostra Associazione Lavoro&Welfare. Quei dati contenevano un warning chiaramente definito. Dopo una diminuzione ininterrotta dal 2012 al 2018 con un calo dell’80,61% (da 1 miliardo di ore a 200 milioni), il 2019 aveva segnato una inversione di tendenza con una crescita nell’utilizzo della Cassa Integrazione del 20,20%. In pratica, rispetto al 2008, momento in cui esplode la crisi che segna il decennio successivo, in Italia, nel 2019, mancano all’appello quasi 2 miliardi di ore lavorate, che corrispondono a circa 1 milione e 200 mila lavoratori a tempo pieno. Il virus si abbatte dunque su una situazione, già di per sé, strutturalmente fragile.

Pochi giorni fa, il ministro dell’Economia, Gualtieri, pur prevedendo un rimbalzo del Pil nel terzo trimestre di quest’anno, ha affermato: “siamo prudenti perché già scontiamo un quarto trimestre di rallentamento rispetto a questo terzo trimestre” che lo stesso ministro qualifica come “impetuoso”. Perciò, diventa decisivo il piglio con il quale affronteremo la definizione dei piani italiani per il Recovery Fund europeo.
Ecco perché tornano alla mente, in questo passaggio che non è affatto eccessivo definire storico quanto decisivo, quelle parole di Keynes: abbiamo, davvero, bisogno di una saggezza nuova per una nuova èra. E per questo dobbiamo definire, in questa fase progettuale, una visione chiara e articolata. Keynes svolge i suoi ragionamenti negli anni della Grande Depressione caratterizzati da una elevata disoccupazione a fronte di un secco arretramento nell’utilizzo della capacità produttiva. L’affermazione di Keynes è che lo Stato debba intervenire con investimenti necessari perché gli attori del mercato possano tornare a garantire la piena occupazione. E, nella situazione attuale del nostro Paese, l’occupazione è un problema chiaramente centrale.
Fermiamoci un momento, perciò, sui dati relativi agli occupati nei primi sei mesi di questo 2020 elaborati dall’INPS. I datori di lavoro privati, nel periodo in esame, hanno attivato poco più di due milioni di assunzioni. Con una contrazione, rispetto allo stesso periodo del 2019, del 42%. Motivi scatenanti di tale riduzione sono l’emergenza Covid-19 e le restrizioni che ne sono conseguite. Ovviamente, in tale periodo, si è manifestata una forte caduta della produzione e dei consumi. Il calo delle assunzioni si è manifestato per tutte le tipologie contrattuali, con una forte accentuazione sui contratti a termine (stagionali, intermittenti, somministrati e a tempo determinato).
Fondamentale osservare il saldo annualizzato: parliamo della differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi. Quello che ci permette, cioè, di identificare la variazione tendenziale delle posizioni in essere alla fine del mese osservato rispetto al valore dello stesso mese dell’anno precedente. Ebbene, tale valore era in flessione progressiva già nel corso della seconda metà del 2019, a dimostrazione ulteriore del fatto che la crisi, in Italia, non è cominciata con la pandemia. Da osservare che le conversioni a tempo indeterminato di posizioni a tempo determinato sono 120mila in meno rispetto al 2019 e che i lavoratori autonomi diminuiscono di 219mila unità. Il terziario lascia sul terreno il 5,5% dei suoi occupati e il tasso di occupazione della fascia 15-34 anni è sceso al 39,1% in un panorama di oltre 2 milioni di disoccupati. Infine, l’occupazione per le donne cala di 2,2 punti in percentuale in confronto al -1,6% degli uomini.
Dunque, la questione del lavoro e dell’occupazione – connessa com’è alla domanda di beni e servizi – è centrale in questo complesso passaggio storico e deve far parte di un dibattito condotto con razionalità. È mia convinzione che gli strumenti di protezione sociale attivati in seguito al blocco dell’economia causato dal COVID siano stati giusti e opportuni. Senza di essi avremmo le strade piene di disoccupati. Oggi deve partire una nuova fase, perché un Paese non può vivere di sussidi.
La stesura dei piani per assicurarsi i fondi del Next Generation EU deve rispondere seriamente ai deficit strutturali emersi da tempo nel nostro Paese. Si devono ammodernare e rendere assai più agili, in primo luogo, la Pubblica Amministrazione e la Giustizia. Ma si deve anche rimodellare proprio quel tessuto produttivo fatto di imprese troppo piccole e sotto-capitalizzate. Si deve adeguare la formazione sia dal punto di vista dell’istruzione scolastica, sia sul piano della acquisizione continua di nuovi skills per riprofessionalizzare la forza lavoro operativa come quella in cerca di occupazione; quest’ultima va accompagnata con politiche attive finalmente energiche e ben organizzate. Economia sostenibile ed energie rinnovabili, digitalizzazione, mobilità, infrastrutture materiali e digitali devono essere i perni di un nuovo sviluppo di catene del valore.
Nelle prossime settimane tutti gli sforzi di elaborazione – cui è indispensabile il contributo delle forze produttive – dovranno puntare alla definizione di obiettivi chiari e al disegno di un numero limitato di indispensabili azioni strutturali come, d’altronde, già fatto da Germania e Francia. Con la consapevolezza che un’occasione come quella offerta dal programma Next Generation EU non si ripresenterà. Se ci doteremo di una saggezza nuova, potremo aprire la strada di una nuova èra.