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CESE: CIU INTERVIENE NELLA SEDUTA PLENARIA SUL TEMA DELLA NUOVA EUROPA.

L’Assemblea Plenaria CESE in seduta Plenaria del 23 febbraio u.s. ha dato ampio spazio ad un dibattito libero sul futuro del Comitato.
Durante il dibattito sono intervenuti 24 consiglieri; anche alla CIU è stata data la possibilità di intervenire.
“Quando c’è crisi la cosa da non fare è quella di frammentarsi e di contrapporsi non solo tra le Istituzioni Europee ma anche all’interno dei Gruppi del CESE” così ha esordito il Presidente della CIU e Consigliere del CESE – Ing. Tommaso di Fazio – “stimolando il CESE a mantenere la propria credibilità e autorevolezza attraverso i suoi pareri derivati da qualificati e approfonditi lavori sia su richiesta del Parlamento e della Commissione sia di propria iniziativa su temi di rilevante attenzione sociale ed economica”.
“Durante i momenti di crisi occorre ritornare ai principi fondanti e agli idealismi dei fondatori che oggi sono dimenticati sopraffatti da un materialismo che guarda a breve”.
Il Presidente di Fazio ha infine sottolineato l’importanza del Comitato nelle Istituzioni Europee come portavoce degli interessi della società civile, attuali stakeholders della società.
Infine ha ricordato la necessità che gli Organismi Comunitari siano in rappresentanza del popolo nel Parlamento Europeo e degli interessi nella Società civile nel Comitato CESE. Le Istituzioni debbono pertanto allontanare il pericolo di essere autoreferenziali e sforzarsi di essere vicini al popolo e alla società civile, interpretandone le esigenze, evitando così quell’allontanamento che è origine dello smarrimento populistico dilagante.

CESE: CIU INTERVIENE AI LAVORI PREPARATORI DELLA PLENARIA.

Durante la preparazione della Plenaria CESE il 3° Gruppo ha chiamato il Prof. Mario Telò dell’Università di Bruxelles e della LUISS di Roma, che ha presentato una relazione di approfondimento sul futuro dell’Europa.
La relazione ha spaziato a tutto campo sulle aggregazioni degli Stati nel Mondo, come quella Europea, quella Statunitense, quella del Mercosur (Stati America Meridionale) e in Oriente, l’Unione dei Paesi Indocinesi (ASEAN), e ha evidenziato come le aggregazioni organizzate di Stati siano oramai la realtà affermata di questo inizio secolo. Anche l’Europa non può quindi frammentarsi in una pluralità di nazioni antistorica ma dovrà trovare con convinzione tutti gli elementi di coesione, evitando ogni tentazione di disgregazione.
La relazione di Telò ha evidenziato che l’Europa ha il 7% della popolazione mondiale, il 20% del PIL mondiale e spende per il sociale il 50% della spesa mondiale. Le sintetiche cifre mostrano con evidenza che nel mondo solo l’Europa ha realizzato un esteso Stato sociale, mettendo in pratica principi etici di mutua assistenza.
Il Presidente CIU e Consigliere del CESE – Ing. di Fazio – prendendo spunto dalla relazione del Prof. Telò in merito all’ipotesi di un Europa a due velocità, ha auspicato che le due ipotizzate velocità non si concretizzino solo su base economica e di forza ma anche sulla base dei valori ideologici sociali, storici e culturali dei Paesi.

M’illumino di meno…

La CIU aderisce alla campagna per il risparmio energetico in collaborazione con Accademia Kronos e con la partecipazione attiva di ASC C.P. Roma LIBERTAS Flaminio GIRO VOLLEY per la sensibilizzazione degli alunni delle scuole Liceo Giulio Cesare Scuola Elementare Torricella Scuola Elementare Jean Piaget Istituto Comprensivo Fidenae  IIS Giosuè Carducci  Scuola Giuseppe Sinopoli.

Scarica il volantino.

Il Trattato di Maastricht ha compiuto 25 anni nel silenzio.

Il 7 febbraio 1992 dodici paesi membri dell’allora Comunità Economica Europea (CEE) hanno firmato a Maastricht una pagina di Storia con la S maiuscola.
Parliamo del Trattato di Maastricht entrato poi in vigore il 1º novembre 1993!
Ne dobbiamo parlare con forza perché l’Unione sta attraversando un momento particolarmente difficile, e perché i media non hanno dato alcun risalto alla ricorrenza.
Quindi ne parliamo noi, in questa sede, perché la CIU, con la sua ininterrotta ultraventennale partecipazione ai lavori del CESE (Comitato Economico e Sociale Europeo), ha fornito, e continua a fornire tuttora, il suo contributo anche per la produzione di norme innovative per i suoi rappresentati.
Come, ad esempio, con un emendamento dell’allora Unionquadri, fatto inserire dal nostro Fondatore Corrado Rossitto nella direttiva del 2 luglio 2004 sull’orario di lavoro settimanale Europeo, si ottenne il superamento di una normativa nazionale addirittura risalente al 1923. Quello fu il primo riconoscimento della peculiarità dell’orario di lavoro dei quadri, rispetto ad altri lavoratori, che permise l’affidamento della sua negoziazione alle organizzazioni rappresentative della categoria.
Con il Trattato di Maastricht dalla sigla CEE si eliminò la parola “Economica”,  e la nascente Comunità Europea (CE) divenne il pilastro dell’Unione Europea (UE),  che nacque, successivamente, con il Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007,  entrato in vigore il 1° dicembre 2009.
Nonostante i politici che hanno raccolto l’eredità dei padri fondatori (ora siamo alla vigilia del 70° anniversario del Trattato di Roma), non sempre abbiano rispettato integralmente lo spirito fondante, soprattutto omettendo sane politiche di integrazione normativa (ad es. su fisco, difesa, finanza),  sono comunque state fissate le regole politiche e i parametri economici necessari per l’ingresso degli Stati aderenti e per la loro permanenza.
Occorre ricordare che il presupposto fondamentale per la convivenza e per la crescita comune di un’organizzazione internazionale politica ed economica di carattere sovranazionale, (oggi la UE comprende 28 paesi), è quello della rinuncia di ogni paese membro ad una parte della propria sovranità, pur nella garanzia (che la UE conferisce), del mantenimento delle proprie prerogative di paese indipendente e democratico, dovendo però dimostrare anche di essere tale (caso Turchia?).
Da qui la necessità di regole comuni, che vengano rispettate da tutti i paesi che ne fanno parte mediante la necessaria, e giustamente imposta,  ratifica  delle stesse.
Il perseguimento di obiettivi comuni, però, richiede uno sforzo di tutti, non sempre verificato.
Questa importante ricorrenza deve soprattutto farci ricordare che i giovani Europei che hanno già compiuto i 25 anni, SONO NATI CITTADINI EUROPEI.
Essi hanno infatti acquisito tale qualifica dal 7 febbraio 1992.
Da quella data, con la cittadinanza di ogni paese membro UE, si acquista, automaticamente, anche la Cittadinanza Europea, qualifica che i cittadini del Regno Unito perderanno a Brexit ultimata.
I Cittadini Europei da allora usano un passaporto comune, con il nome del proprio Stato e il titolo “Unione Europea”.
La Cittadinanza Europea ci conferisce importanti diritti aggiuntivi che arricchiscono il patrimonio giuridico di ognuno di noi, ogni qual volta accediamo entro l’ordinamento di ognuno degli altri Stati membri UE.
E quindi, in base alle  disposizioni contenute nel TFUE (Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea), otteniamo i seguenti vantaggi/diritti:
A) – Entro l’ordinamento di altri Stati membri UE:
· Libertà di circolazione e di soggiorno (art. 21 TFUE).
· Diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni comunali nello Stato membro in cui si risiede, alla pari dei cittadini di tale Stato (art. 22 TFUE), e nelle elezioni europee.
· Assistenza sanitaria mediante la Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM istituita dal 1° novembre 2004), che consente ai cittadini dei 28 Stati UE, oltre che Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, di accedere ai servizi sanitari pubblici dello stato ospitante (medici, farmacie, ospedali o cliniche), esattamente come per i residenti. In caso di cure mediche in uno stato in cui l’assistenza è a pagamento, si è verrà rimborsati.
· Dal prossimo 15 giugno 2017, con un anticipo di 18 mesi, verrà abolito il roaming. Allora, tra pochi mesi, quando si viaggerà, nei paesi membri UE, (quindi non nel Regno Unito), si userà il cellulare alla stessa tariffa del proprio Paese, senza doversi più preoccupare di disattivare la connessione per navigare in internet.
B) – Entro l’ordinamento internazionale:
· Tutela diplomatica/consolare in paesi extra-europei,  ove il proprio Stato non fosse rappresentato,  da parte dalle autorità di altri Stati membri invece presenti (art. 23 TFUE).
C) – Entro la sfera dell’ordinamento comunitario:
· Diritto di petizione al Parlamento europeo (art. 24 c. 2 TFUE).
· Diritto di rivolgersi al mediatore europeo (art. 24 c. 3 TFUE).
· Diritto di scrivere ad istituzioni ed organi comunitari in una delle lingue ufficiali della UE e di ricevere risposta nella stessa lingua (art. 24 c. 4 TFUE).
· La partecipazione, attraverso i propri rappresentanti, ai tavoli negoziali.
La completezza e i vantaggi di tali diritti aggiuntivi viene, in questa fase politica, messa particolarmente in risalto dall’impietoso confronto che faranno, a Brexit ultimata, i cittadini italiani che risiedono nel Regno Unito e soprattutto  gli studenti che lasciano l’Italia per frequentare le università britanniche:
· Essi dovranno ottenere un visto per ivi circolare.
· Gli studenti non avranno più, tra le altre agevolazioni economiche riservate ai cittadini Ue, il prestito statale da 9mila sterline annue (oltretutto restituibile gradualmente alla fine degli studi) che copre la retta universitaria.
· Gli italiani che vivranno in Gran Bretagna e non avranno acquisito la doppia cittadinanza, non potranno più usufruire dell’assistenza sanitaria gratuita garantita a tutti i cittadini dell’Unione.
· Essi saranno sottoposti ai controlli di frontiera (non essendo lì in vigore il trattato di Schengen), come i cittadini extracomunitari, senza precedenze, né file separate, durante le verifiche in entrata
Ma la qualità e l’effetto più rilevanti da ascrivere all’Unione Europea, aspetto mai da dimenticare, è quello della PACE.
Infatti è grazie all’Unione gli stati europei che viviamo in PACE da ben 72 anni, il periodo di pace più lungo della Storia.
Ma il contesto internazionale che stiamo vivendo invita, particolarmente in questi ultimi anni, a stare insieme, lavorare insieme, lottare insieme,  contro i disvalori dei populismi e contro la minaccia del terrorismo.
Questi concetti, che devono allontanare la preoccupazione dell’oblio, sintetizzano lo spirito europeo più di ogni qualsiasi discorso  economico,  pur rilevante.
Specialmente i più giovani, che non hanno visto guerre, potrebbero dare per scontato che gli stati europei stiano in Pace, che quei tristi momenti siano lontani.
Questo errore fu fatto negli anni ‘10 del secolo scorso, proprio mentre si viveva un lungo periodo di pace, proprio mentre le case regnanti, quasi tutte imparentate tra loro, sembrava avessero ogni strumento per comporre pacificamente le controversie.
Eppure si arrivò alla guerra con i suoi sedici milioni di morti. 
Certamente accadde anche a causa delle divisioni tra gli stati Europei, ma soprattutto accadde per i venti di guerra alimentati da molti degli intellettuali, da alcuni dei personaggi politici, ma non voluta da nessuno dei popoli!.
Non proviamo mai a ripetere quell’errore!

ROMA: LA CIU AL CONVEGNO “EMERGENZA LAVORO”.

Nella giornata di lunedì 30 gennaio u.s., una delegazione CIU ha partecipato con il Suo Presidente Nazionale Ing. Tommaso di Fazio, all’iniziativa “Emergenza Lavoro”, organizzata per conto del PD dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera on. Cesare Damiano.
I lavori, moderati dal deputato PD Marco Miccoli e introdotti da Marialuisa Gnecchi, Capogruppo PD della Commissione Lavoro della Camera, hanno visto gli interventi di molti dei componenti della stessa Commissione Lavoro della Camera.
Al centro temi come l’occupazione, gli ammortizzatori sociali, i voucher e lo Statuto del lavoro autonomo. Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti nella sua relazione ha toccato tutti i punti approfondendo il punto di vista e di azione del Governo.
Sono seguiti gli interventi dei Segretari Generali dei Sindacati Confederali Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo e il rappresentante di Confindustria Pier Angelo Albini, che hanno presentato posizioni di ampio respiro.
Ha concluso i lavori il Presidente della Commissione Lavoro della Camera On. Cesare Damiano che ha sottolineato come questa emergenza lavoro vada affrontata proponendo soluzioni a breve scadenza, sviluppando nuove politiche industriali e del lavoro. Ha ribadito che i problemi legati all’occupazione devono avere una priorità assoluta sul Governo, apprezzando il fatto che il Ministro Poletti abbia annunciato l’intenzione di correggere e regolarizzare l’utilizzo dei voucher, per riportarli al loro spirito originario, cioè quello di essere usati per il lavoro accessorio e occasionale.
Ha concluso riaffermando che per intervenire sulle emergenze sociali, a partire da quella del lavoro, dovranno essere presi provvedimenti immediati; una corretta applicazione dell’APE, la stipula del Contratto dei lavoratori della Pubblica Amministrazione, interventi sui licenziamenti collettivi e disciplinari, riconoscendo a tutti i lavoratori i propri diritti.

RIUNITA A ROMA LA GIUNTA ESECUTIVA CONFEDERALE CIU.

Si è svolta sabato 21 gennaio u.s. a Roma, presso la Sede Nazionale CIU, la Giunta Esecutiva Confederale. I lavori sono stati introdotti dalla relazione del Presidente Tommaso di Fazio che ha presentato i punti salienti dell’attività svolta nel 2016 dalla Confederazione. Nella Sua relazione il Presidente ha in particolare evidenziato la necessità di un nuovo testo contrattuale per la categoria dei quadri che riconosca l’identità e le responsabilità proprie dei quadri e rilanci la figura professionale rappresentata dalla CIU.
Nel corso del dibattito sono stati presentati più dettagliatamente le attività svolte nel 2016 e i nuovi progetti per l’anno in corso.
Roberto Italiano, Segretario Nazionale Organizzativo e Responsabile del Dipartimento giovani e sport della CIU, ha relazionato sull’attività svolta dalle Segreterie Regionali CIU sul territorio e sulla riorganizzazione di alcune di esse.
Riccardo Ruta – Responsabile degli Italiani all’Estero – ha presentato la nuova iniziativa in merito di globalizzazione e di nuove tecnologie. Essa sarà realizzata a Madrid con i Responsabili delle Delegazioni CIU all’Estero, e segue il successo dell’iniziativa svolta a Roma nel luglio ultimo scorso.
Marco Ancora, Responsabile del Dipartimento Cultura, ha presentato il lavoro svolto nel 2016 attraverso un ciclo di conferenze e incontri nei quali si è trattato temi nazionali e internazionali, che hanno suscitato vivo interesse nel pubblico intervenuto. Ha altresì presentato le possibili iniziative da svolgere nel corso dell’anno, tra le quale un convegno sui quadri, italiani ed europei da realizzarsi presso la Sede Nazionale CIU.
Infine è stata presentata dall’Avv. Fabio Petracci, Presidente del Centro Studi “Corrado Rossitto” e Responsabile Nazionale della Rete dei Legali della CIU, l’organizzazione di una serie di conferenze, le cui prime saranno tenute a Milano, Torino e Roma, che avranno lo scopo di promuovere sul territorio, stimolando dibattiti e contributi,  la proposta del nuovo contratto-tipo nazionale per la categoria dei quadri e delle alte professionalità, ai fini della nuova identificazione della moderna figura del quadro e delle professionalità affini, rilanciandone il fondamentale ruolo nell’economia e nella società.

CESE: Il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali.

La Commissione Europea, già dal marzo dello scorso anno, ha avviato un’ampia consultazione sul “pilastro europeo dei diritti sociali” raccogliendo opinioni e osservazioni in merito; ha pertanto presentato nel corso del 2016 un primo documento nel merito. La proposta definitiva dovrà essere presentata nei primi mesi dell’anno in corso.
Il documento è aperto alla zona euro, ma permette anche agli altri Stati membri dell’Unione Europea di aderirvi se lo desiderano.
L’obiettivo del documento sul pilastro europeo dei diritti sociali è quello di orientare le politiche, il buon funzionamento e l’equità dei mercati del lavoro e dei sistemi sociali.
Durante i lavori della Sezione Plenaria del CESE che si sono svolti nella giornata di mercoledì e giovedì di questa settimana si è dibattuto sull’adozione da parte del CESE del proprio parere sul documento della Commissione Europea denominato Pilastro Europeo dei Diritti Sociali.
L’adozione del Parere da parte del Comitato giunge al termine di approfonditi lavori portati avanti nelle quattro riunioni del gruppo di studio. Il testo elaborato tiene inoltre conto del contenuto dei dibattiti stimolati dal CESE che si sono svolti in tutti gli Stati membri. Ai dibattiti hanno partecipato organizzazioni dei datori di lavoro, di sindacati e delle altre principali organizzazioni della società civile.
Ai lavori e al dibattito ha partecipato il Presidente CIU Tommaso di Fazio, nella sua qualità di Consigliere del Comitato.
Hanno partecipato alla presentazione del lavoro come ospiti d’onore: la Commissaria Europea per l’Occupazione, gli Affari Sociali, le Competenze e la mobilità dei lavoratori, Marianne THYSSEN e la Deputata Europea, relatrice del Parlamento Europeo sul Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, Maria João RODRIGUES. Nelle loro relazioni le due cariche istituzionali europee hanno messo in luce l’importanza dei contenuti del documento, molto innovativo in tema di generalità di partecipazione ai diritti sociali dei cittadini europei e la loro inclusività.

L’intero dibattito, l’intervento specifico e i documenti sono scaricabili dal sito del CESE http://www.eesc.europa.eu/?i=portal.en.events-and-activities-522-plenary-session.

RAPPORTO ITALIA 2017.

La CIU ha partecipato il giorno 26 gennaio 2017 alla presentazione del 29° Rapporto Italia 2017 organizzata da Eurispes presso la Sala Conferenze della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
L’Eurispes è un Istituto privato di Studi Politici, Economici e Sociali che opera nel settore della ricerca, formazione e consulenza da oltre 30 anni, fotografando il nostro Paese su temi di attualità, politica, economia ed etica.
I risultati del Rapporto che descrive la situazione dell’Italia nel 2016 sono stati illustrati dal Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara, il quale ha sottolineato che i segnali di ripresa ci sono, pur avendo peraltro diffusamente illustrato la situazione economica tutt’altro che positiva e i grandi fattori di rischio a carico soprattutto del ceto medio. Sul quale indubbiamente pesano due fenomeni di entità mondiale quali la Globalizzazione e il rapido rinnovo delle Tecnologie, fenomeni che hanno particolarmente colpito anche il ceto medio italiano; poi per la quasi completa assenza dello Stato, contrariamente a quanto accaduto in molti altri Stati Europei, che non hanno dismesso le imprese pubbliche come rovinosamente accaduto in Italia.
Peraltro il Presidente Fara si è soffermato sull’ipotesi di rilancio dello sviluppo e dell’economia del nostro Paese, con l’intervento incisivo dello Stato che dovrebbe fare qualche passo indietro rispetto all’eccesso di privatizzazione del recente passato.
Fara ha auspicato nuovi impulsi della politica verso la creazione di attività di formazione tendenti a riempire i grandi vuoti attualmente presenti nel “ceto medio”, soprattutto rispetto ai nuovi saperi e alle nuove tecnologie.

PARLAMENTO EUROPEO: TAJANI ELETTO PRESIDENTE.

Antonio Tajani eletto Presidente del Parlamento Europeo dall’Assemblea di Strasburgo, ricoprendo pertanto un ruolo chiave in Europa. Succede al tedesco Martin Schulz.
È la prima volta che viene eletto alla Presidenza del Parlamento Europeo un italiano; 40 anni fa fu eletto l’On. Emilio Colombo alla carica di Presidente del Parlamento Europeo ma il Parlamento non era a quel tempo eletto con voto popolare.