BREXIT: UN SEGNALE FORTE ALL’EUROPA PER DIVENIRE FORTE O SCOMPARIRE. CIU CONTRIBUISCE DETERMINATA PER UNA NUOVA COSTRUZIONE EUROPEA.
La CIU, rappresentata da oltre venti anni a Bruxelles nel CESE, Comitato Economico e Sociale Europeo, fondamentale istituzione consultiva della Commissione, del Consiglio e del Parlamento Europeo, crede nella ricostruzione della Unione Europea che deve venire fuori dall’esito della consultazione inglese Brexit.
Il voto, come espressione della democraticità del popolo, dovrà essere rispettato dal Governo inglese. Il Governo dell’Unione Europea sarà necessariamente costretto a tenerne conto e ad avviare presto le trattative che, in un periodo breve-medio, escluderanno il Regno Unito dalla burocrazia di Bruxelles, dai tavoli negoziali, dai vantaggi dell’appartenenza al grande mercato europeo, dalla ripartizione dei fondi europei.
Questo condurrà a disegnare una nuova Unione che proverrà dall’avere affrontato con decisione i nodi di criticità che hanno portato allo scontento degli inglesi e che possono ancora innescare ulteriori altre richieste di separazione, con la conseguenza della inesorabile fine della costruzione ideale della casa europea.
Non sono più rimandabili i temi della crescita economica, non più a favore di pochissimi paesi membri, della regolamentazione delle immigrazioni e delle frontiere europee, della sicurezza interna integrata, della politica estera seriamente impegnata a riportare la pace nei paesi vicini per non importarne instabilità, della politica di concreti aiuti strutturali all’Africa dalla quale altrimenti sarà importata, in un futuro non lontano, ogni sua instabilità interna.
La CIU, in merito delle misure da adottare dall’Unione Europea per il suo rinnovamento, ha già fatto sentire la sua voce con fermezza nelle numerose riunioni plenarie o particolari del CESE, e non smetterà di portare ogni suo sforzo e contributo per raggiungere la nuova costruzione della Unione Europea che si rende oggi non più rinviabile.
L’analisi della CIU sul voto degli inglesi e delle conseguenze è consultabile cliccando qui.

La Presidenza CIU, in collaborazione con la Segreteria Provinciale CIU di Frosinone ha organizzato nella giornata di giovedì 23 giugno 2016, presso la Sala di Rappresentanza della Provincia di Frosinone, un Forum Nazionale dal Tema: “La mia pensione oggi e…. domani? – Uno Statuto per i Professionisti e i lavoratori autonomi”.
Nel Suo intervento il Dott. Antonino Galloni, Economista e membro del Comitato Scientifico CIU, ha ricordato che la assoluta priorità accordata alla sostenibilità finanziaria dei sistemi previdenziali rispetto a quella sociale ha travolto la prima perché sono venuti meno i contributi e gli occupati. La cattiva gestione e la confusione tra assistenza, bilancio di competenza e cassa potrebbe portare l’INPS ad una situazione in cui sarebbe preferibile passare ad un reddito di cittadinanza generalizzato quando il peggioramento di requisiti, metodi di calcolo e aspetti legislativi perversi dovesse condurre la gran parte delle pensioni degli attuali occupati e precari sotto la soglia dell’ assegno di povertà.
Venerdì 24 giugno u.s. il Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ha incontrato una delegazione Russa guidata dal Primo Consigliere dell’Ambasciata in Italia Dmitry Gurin, presso il Palazzo della città.
La CIU in collaborazione con il Centro Studi “Logica Previdenziale” ha presentato mercoledì 22 giugno u.s. a Roma, presso la sede nazionale della CIU, l’incontro con i Professori Massimo Angrisani, Ordinario di Tecnica Attuariale per la Previdenza – Università la Sapienza di Roma e Coordinatore del Centro Studi “LP”, e Giorgio Troi, Ordinario e Past Preside della Facoltà di Economia dell’Università de “La Tuscia”, dal titolo “L’ITALIA CHE VERRA’: troppi vecchi pensionati poveri”.
Il Presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo, Georges Dassis, ha accolto l’invito del Sindaco di Casal di Principe di recarsi nel territorio Campano, dopo la settimana europea contro il crimine organizzato, che si è svolta al CESE lo scorso novembre insieme al Parlamento e alla Commissione Europea.