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CIU SOSTIENE LA MODIFICA DELLE MODALITA’ DI EROGAZIONE DEL REDDITO DI CITTADINANZA.

CIU ha proposto sin dall’insediamento del nuovo Governo e perciò oggi sostiene con convinzione la proposta, da qualunque parte politica sia provenuta, di erogare il reddito di cittadinanza attraverso gli imprenditori che si assumano l’obbligo di formazione dei disoccupati per portarli o riportarli nell’area del lavoro.

Il reddito di cittadinanza, peraltro finora non ancora definito sia nelle modalità sia nei perimetri, ma anche nei tempi di attuazione, può raggiungere il suo vero obiettivo, riportare i cittadini a riprendere dignità attraverso il lavoro, soltanto attraverso lo stimolo dell’imprenditoria. La misura, così adottata, permette di attivare direttamente il rilancio dell’economia perché costituisce al tempo stesso aiuto ai disoccupati e aiuto agli imprenditori, attraverso lo stesso stanziamento dello Stato.

L’aiuto diretto all’imprenditoria per l’attivazione diretta del lavoro verrà visto anche dalla UE assai più positivamente di quanto finora non avvenuto attraverso la previsione di 9 miliardi di euro considerati dalla Unione come spesa solo corrente, da cui i dubbi finora non fugati per la crescita come ipotizzata, e le negative valutazioni, finanche sui decimali.

CIU INTERVIENE AL CESE PER CHIEDERE UN DIBATTITO APPROFONDITO SULLO SMANTELLAMENTO DELLE CENTRALI NUCLEARI.

Prendendo spunto dal dibattito per esprimere il parere del CESE in merito di fondi finanziari dedicati allo smantellamento di centrali nucleari in Bulgaria, Slovacchia e Lituania, il Presidente Di Fazio, consigliere del CESE, ha chiesto che la Commissione entri nell’argomento dismissioni delle centrali per occuparsi degli aspetti sociali legati alla sicurezza, promuovendo studi e sperimentazioni per migliorare le procedure industriali di smantellamento, studi e sperimentazioni da mettere in comune con i paesi membri interessati.

Ha però manifestato il proprio parere contrario per la parte che riguarda, nel finanziamento dibattuto, i costi industriali di smantellamento che, ha detto, debbono essere a solo carico di chi ha esercitato industrialmente l’attività elettrica, traendone profitti dalla commercializzazione. Difatti nel costo industriale del prodotto di una centrale elettronucleare è da sempre compreso il costo di smantellamento, come peraltro per ciascuna attività industriale, anche se spesso tali costi sono sottostimati ovvero, per la parte non prevista, ritenuti da addossare alla comunità.

Aspetti tutti per i quali ha chiesto un dibattito approfondito sullo smantellamento delle centrali nucleari e, più in generale, sulla sistemazione delle scorie nucleari di cui fanno parte anche quelle provenienti dalle attività di ricerca e sanitarie.

EUROPA CREATIVA. CAPITOLO DI SPESA STRATEGICO NEL NUOVO PIANO FINANZIARIO PLURIENNALE EUROPEO.

CIU ha partecipato attivamente a Bruxelles al gruppo di studio in cui è stato chiamato per preparare il parere del CESE sui contenuti del capitolo di spesa dedicato alla “Europa Creativa”, nell’ambito del Piano Finanziario Pluriennale 2021-2027 (PFP).

In particolare, il Presidente CIU Tommaso di Fazio, membro del CESE, ha tenuto a sottolineare l’esiguità dello stanziamento, 1780 milioni di euro in sette anni per tutti i paesi membri, per il perseguimento dell’obiettivo culturale e creativo che deve essere obiettivo strategico per l’Europa. La somma è un poco più di un millesimo dello stanziamento complessivo del PFP, pari a 1282 miliardi di euro.

Il Presidente di Fazio ha criticato sin dalle prime riunioni di dibattito al CESE, nel giugno scorso, l’esiguità del contributo richiesto agli stati membri per la formazione del finanziamento necessario alla attuazione dei programmi comuni, pari tra tutti a poco più dell’1% del PIL complessivo europeo. Lo ha ripetuto nella prima conferenza in Italia di presentazione del Piano Finanziario Pluriennale Europeo, organizzata agli inizi di luglio proprio presso la sede CIU e poi ancora lo ha ribadito nelle prime riunioni tenute sull’argomento al CNEL nel settembre scorso.

Nel merito specifico dei fondi dedicati all’Europa Creativa, il parere del CESE riporta in chiaro la posizione espressa a cui anche è stata aggiunta la critica per l’alta percentuale, oltre il 60% dedicato al settore dei Media, certo creativo, ma che molto spesso provvede a ripagarsi da se stesso con i notevoli proventi delle vendite. CIU ha insistito, attraverso la voce del suo Presidente, affinché i fondi vadano verso le vere creazioni originali della creatività che sono le sperimentazioni nell’arte, nel teatro, nella letteratura, nella musica e le altre numerose forme di arte, ma anche nei campi commerciali e industriali della creatività espressi in particolare nella moda e in generale nel design e loro espressioni industriali.

CNEL: AUDIZIONI SUL DIVARIO DI GENERE.

Lunedi 19 novembre u.s., presso la Sala Gialla del CNEL, si sono svolte le audizioni che hanno visto la partecipazione delle parti sociali ed organizzazioni sindacali e di categoria, sul tema del divario di genere: occupazione, servizi di supporto alle famiglie, divario retributivo i temi affrontati.

Presente al tavolo delle consultazioni anche la CIU, rappresentata dall’Avv. Laura Aramini, Segretario Provinciale CIU Frosinone.

Nel suo intervento l’Avv. Aramini ha espresso la posizione della CIU “essere donna in Italia significa partecipare meno alla vita economica e, quando si partecipa, trarne meno vantaggio economico. Salari esigui e minori possibilità di crescita non incentivano le donne a restare nel mondo del lavoro. Un alto numero di esse dopo la seconda maternità abbandona il lavoro.  Questo fenomeno oltre ad essere un’ingiustizia nel trattamento, è anche uno spreco. Occorre garantire le stesse modalità di accesso al mondo del lavoro, riducendo il divario tutt’ora esistente tra uomo e donna. Nonostante molti passi avanti siano stati fatti in materia, purtroppo si verificano ancora nel mondo del lavoro, sia esso pubblico o privato, divari nei salari a parità di mansione. Questo fenomeno tangibile si ripercuote necessariamente sulle scelte di vita della donna nel momento in cui si trova costretta a dover scegliere tra famiglia e lavoro. Per necessità la donna è costretta dalle contingenze a rinunciare al proprio lavoro o per scelta personale o perché indotta dal datore. L’Italia si colloca all’82° posto nella classifica delle Nazioni dove si registra una bassa partecipazione delle donne alla forza lavoro, sotto il 50%. Occorre pertanto stimolare politiche di incentivo, al fine di ridurre tale divario. La formazione e l’informazione, soprattutto volte alla maturazione di un differente atteggiamento culturale, possono essere un buon volano per diffondere la consapevolezza che lavoro vuol dire anche donna e la donna deve lavorare alle stesse condizioni dell’uomo, sia per mansioni sia per livello salariale. Inoltre, occorre garantire e incentivare servizi di supporto alle famiglie, in modo che le donne possano essere libere di scegliere di lavorare e affermarsi, non dovendo necessariamente rinunciare alla maternità per rimanere competitive nel mondo del lavoro. Perché spesso accade, troppo spesso, che la donna in gravidanza venga allontanata dal lavoro e fatichi poi a rientrarvi e, rientrando, il più delle volte viene demansionata. Sono necessari servizi di supporto alle famiglie, sia in termini economici, per garantire la maternità, sia in termini di supporto all’assistenza dei bambini mentre la mamma lavora. Oggi l’accesso agli asili nidi pubblici diventa sempre più difficoltoso, costringendo le famiglie a sborsare somme ingenti nella scelta, obbligata, delle strutture di supporto per l’infanzia private”.

L’intervento dell’Avv. Aramini si è concluso con un appello e allo stesso tempo un augurio per il lavoro delle istituzioni: “le donne oggi chiedono di lavorare e realizzarsi ed avere le stesse possibilità date agli uomini, ma vogliono anche avere i figli che desiderano, che non possono avere a causa dell’insufficiente tutela della maternità nel paese, mentre anche la tutela delle pari opportunità effettive, dal punto di vista economico e di carriera, è gravemente carente”.

CIU: AL CNEL “CONTRO LA VIOLENZA NEI LUOGHI DI LAVORO”.

La CIU in collaborazione con il CNE – Confederazione Nazionale Esercenti, ha presentato nella giornata di venerdì 16 novembre appena trascorso, presso l’Aula Parlamentino del CNEL, un forum Nazionale CIU di grande rilevanza e attualità: “Contro la Violenza nei luoghi di lavoro”.

Ha aperto i lavori il Presidente del CNE, Dott.ssa Lisa Carai. Dopo il saluto di benvenuto e la presentazione della Confederazione CNE, ha dato la parola alla Dott.ssa Gabriella Ancora, Presidente Onorario CNE e Vicepresidente Vicario CIU, che ha inizialmente presentato la Confederazione CIU e ha poi introdotto gli interventi dei relatori, Avv. Simona Maruccio e Dott.ssa Doriana Patrizia Barzellotti.

Nel suo intervento il Presidente CIU, Ing. Tommaso di Fazio, Consigliere del CNEL e del CESE, ha voluto richiamare l’importanza del tema della violenza, fisica e psicologica, che nel mondo del lavoro spesso tocca in particolare le donne, in un perpetrarsi di un atteggiamento culturale maschilista che tuttora, malgrado il progresso dei costumi, stenta a modificarsi.

Nella sua relazione il Prof. Raffaele Guariniello, Magistrato di Cassazione dal 1992 e Procuratore Generale, ha presentato l’importante argomento di attualità, portando nella sua estesa relazione, centrale nel dibattito, la visione giurisprudenziale più attuale, con riferimento alle sentenze più recenti della suprema Corte di Giustizia. Ha in particolare richiamato le responsabilità del datore di lavoro nella sicurezza degli ambienti di lavoro, che debbono essere non solo atti a prevenire incidenti ma anche, sempre attraverso l’adozione di uno specifico regolamento interno previsto dalla legge, essere atti e adatti a prevenire ogni forma di violenza fisica o psicologica.

Dopo gli interventi del pubblico, sono state consegnate, con una piccola ma significativa cerimonia, due importanti opere realizzate dall’artista Luigi Basile, pittore e scultore Calabrese. La scultura “La Rinascita” è stata consegnata al Vicesegretario Generale del CNEL dott. Andrea Mancinelli che l’ha ritirata in nome e per conto del Presidente Tiziano Treu del quale ha portato il saluto e gli auguri.

CESE: IL PRESIDENTE CIU TOMMASO DI FAZIO PRESIEDE IL GRUPPO DI LAVORO PER IL PARERE SULL’IMPIANTO DIMOSTRATIVO A FUSIONE NUCLEARE.

Nella riunione del 29 ottobre 2018 si sono svolti i lavori del Gruppo di Studio della Sezione Trasporti, energia, infrastrutture e società dell’informazione – TEN del CESE a cui è stato affidato il compito di produrre il Parere in merito al progetto ITER per la costruzione di un prototipo da 500 MW dimostrativo della possibilità di utilizzo dell’energia da fusione nucleare su scala industriale. I lavori sono stati presieduti dal Presidente CIU Tommaso di Fazio.

Il Parere che verrà fornito alla Commissione Europea rileva l’importanza del progetto per la realizzazione di ITER (International Termonuclear Experimental Reactor) che non riguarda solo l’Europa, che ha ruolo di leader attraverso Euratom, ma partecipano in parti uguali anche Stati Uniti, Russia, Giappone, Cina, Corea del Sud e India. Lo stanziamento previsto, nell’ambito del quadro finanziario pluriennale della UE per il periodo 2021 – 2027, è di 6,07 miliardi di euro.

Il reattore sperimentale ITER, ubicato in Francia a Cadarache, località tra Marsiglia e Lione, segue il progetto preliminare Joint European Torus (JET) istallato a Culham, nel Regno Unito, vicino Oxford, per l’attivazione e studio, in impianto prototipo, del plasma che costituirà il “core” del reattore  nucleare e raggiungerà temperature di milioni di gradi Celsius.

La realizzazione del prototipo sperimentale ITER a fusione nucleare, su scala industriale, presenta grandi rischi per la effettiva realizzazione, rischi legati alla ricerca di stabili soluzioni e materiali, capaci di resistere alle elevatissime temperature, mentre non presenta rischi per la salute dell’uomo, oggi salvaguardati delle copiose norme seguite per tutte le costruzioni dei reattori nucleari nel mondo. Inoltre la fattibilità di ITER, prevista al 2025 come prima tappa di accensione del plasma, al 2035 per il funzionamento del prototipo da 500 MW, e al 2045 per la sua implementazione, mostrerebbe la potenzialità della fonte di energia che è interamente ecologica, perché praticamente priva di  scorie nucleari, ed è ampiamente ecosostenibile (rinnovabile) perché i componenti deuterio e trizio sono abbondantissimi in natura e facilmente estraibili, e in pratica rigenerati nel processo.

Il Presidente CIU, Ing. Tommaso di Fazio, ha in modo particolare voluto inserire nel parere  l’importanza dell’Unione Europea che mostra la sua integralità nell’attuazione del progetto,  non altrimenti possibile da parte dei singoli paesi, né possibile a livello planetario anche solo dall’Europa.

Inoltre nel parere il Presidente Di Fazio ha tenuto a sottolineare l’importanza di comunicare a tutti i cittadini europei sia il progetto sia i suoi risultati che sono attesi dall’ingente sforzo compiuto dalla ricerca internazionale e dall’industria, solo in Europa con importanti ricadute per circa tre miliardi nel periodo 2021-2027  anche per le PMI e il lavoro.