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Il modello sociale europeo (Semestre di Presidenza Portoghese del Consiglio dell’Unione Europea) – mercoledì 21 luglio 2021 – ore 16-19,30

Perché la riforma sanitaria (pubblica) dovrebbe puntare (anche) sui privati.

Riformare il sistema sanitario partendo da chi, in questo ultimo anno e mezzo, ha scongiurato il collasso del sistema pubblico, continuando a fornire agli assistiti cure e sostegno in piena emergenza: è quanto suggerisce, in una nota, l’A.N.D.I.A.R., l’Associazione nazionale di diagnostica per immagini dell’area radiologica, realtà affiliata alla CIU-Unionquadri Confederazione presente al CNEL, che associa le strutture ambulatoriali private e accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale, operanti nella radiodiagnostica.

Con oltre 5.400 ambulatori privati (contro meno di 4.000 pubblici) la sanità privata, se opportunamente valorizzata, potrebbe risultare un valido alleato per realizzare gli ambiziosi obiettivi proposti a Bruxelles e contenuti nel Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza. In particolare, con un esercito di 1.650 strutture radiologiche private accreditate presenti sull’intero territorio nazionale, tali ambulatori rappresentati dall’Andiar si candidano ad assumere un ruolo da protagonista all’interno delle future scelte che il Governo dovrà assumere nell’ambito degli investimenti del PNRR.

Al capitolo Sanità il Piano di ripresa, nello specifico, prevede la realizzazione entro i prossimi cinque anni di 1.288 Case della Comunità, ovvero un unico punto di accesso alle prestazioni sanitarie, un luogo fisico in cui opererà un team multidisciplinare di medici di medicina generale, pediatri, medici specialistici, infermieri, assistenti sociali e altri professionisti della salute. Ulteriore sfida dell’esecutivo guidato da Mario Draghi sarà poi l’ammodernamento del parco tecnologico ospedaliero, mediante l’acquisto di più di 3.000 nuovi grandi apparecchiature ad alto contenuto innovativo (TAC, risonanze magnetiche, angiografi, ecc…), in sostituzione di quelle ospedaliere ormai obsolete e con molti anni alle spalle. Per realizzare tutto ciò sono stati previsti investimenti per circa 16 miliardi di euro.

Visti i tempi stretti di realizzazione (e rendicontazione) dei progetti, da più parti si è affacciata l’ipotesi, discussa negli ultimi mesi, di un’alleanza pubblico-privato, con un Servizio Sanitario Nazionale pronto a ad aprire al mondo sanitario privato. Proprio in relazione a tale opportunità, l’Andiar sottolinea come grazie alla propria approfondita presenza sul territorio, le strutture radiologiche costituiscano oggi quella rete di centri di prossimità al cittadino immaginata dal Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza.

Grazie proprio alla presenza degli studi radiologici, tali strutture ambulatoriali accreditate (che, per rimanere tali, devono rispettare rigorosi standard di qualità dettati dalle regioni) si propongono di contribuire alla riuscita dell’attività delle Case e degli Ospedali di Comunità. Un sistema così pensato offre (al momento però solo sulla carta) vantaggi per cittadini e istituzioni: le strutture ambulatoriali radiologiche esterne, infatti, qualora fossero – come proposto e auspicato dall’Andir – ricomprese in questo progetto, potranno garantire una reale e cospicua scrematura della domanda di prestazioni sanitarie radiologiche, sgravando in tal modo tutte le strutture pubbliche della gran parte di prestazioni esterne, consentendo loro di concentrarsi e fornire la migliore qualità di cura in tempi quanto più rapidi nei confronti dei pazienti ospedalizzati. La solidità della proposta è testimoniata dai numeri: oggi gli ambulatori radiologici privati accreditati erogano oltre 56 milioni di prestazioni ogni anno, impiegando circa 17 mila lavoratori.

Ancora, puntando sui laboratori radiologici, sarà possibile generare un cospicuo risparmio per le casse pubbliche (la prestazione resa all’interno del sistema privato accreditato, infatti, ha un costo nettamente inferiore alla stessa effettuata all’interno della struttura pubblica), maggiore soddisfazione dell’utenza (per l’abbattimento delle liste di attesa) e attrezzature sempre all’avanguardia, aspetto quest’ultimo da tenere in particolare considerazione tenuto conto dell’età media dei macchinari diagnostici in dotazione al servizio nazionale, piuttosto longevi rispetto ai medesimi equipaggiamenti detenuti dai centri privati.

Alla vigilia di una nuova epocale riforma del Sistema Sanitario nazionale, gli associati dell’Andiar propongono alle parti politiche e a tutte le forze di Governo di ricomprendere tali strutture nel nuovo sistema di sanità territoriale di prossima creazione, supportando con una propria rete le costituende case e ospedali di comunità. Sicuri che soltanto unendo le forze, pubblico e privato, la sanità che verrà potrà essere pronta ad affrontare (e vincere) le sfide future.

Il Trattato del Quirinale: L’Intesa Italo-Francese per il rilancio dell’integrazione europea.

Una delegazione CIU – Unionquadri ha presenziato all’incontro: “Il Trattato del Quirinale: L’Intesa Italo-Francese per il rilancio dell’integrazione europea, lunedì 12 luglio presso l’Accademia dei Lincei, Palazzo Corsini.

Organizzato dal Presidente della Fondazione Ducci, l’Amb. Paolo Ducci Ferraro di Castiglione, congiuntamente al Presidente dell’Accademia dei Lincei, Prof. Giorgio Parisi, con il saluto del Prof. Parisi e del Presidente Onorario della Fondazione Gianni Letta.

L’introduzione è stata fatta da Lucio Caracciolo, Direttore della Rivista Limes e Presidente del Consiglio Scientifico della Fondazione.

Sono intervenuti S.E. Christian Masset, Ambasciatore francese in Italia, Benedetto Della Vedova, Sottosegretario per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, l’Ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, Presidente dell’Istituto Affari Internazionali e Marta Dassù, Direttrice ASPEN Institute Italia.

CIU Unionquadri, con il Presidente Gabriella Ancora ed il suo consigliere CNEL Francesco Riva, condivide pienamente le dichiarazioni fatte a Parigi dal Presidente Mattarella, sulla necessità di un’Europa unita, quale unica possibilità di corrispondere agli interessi di tutti i Paesi membri dell’Unione.

A settanta anni dalla dichiarazione Schuman e dodici anni dopo il Trattato di Lisbona, l’Unione Europea è nuovamente ad un punto di svolta: o si cambia il corso politico o l’intero progetto rischia di crollare.

Tre sono in particolare le sfide da affrontare con coraggio e lucidità: l’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19, la crisi economica provocata dalla pandemia ed il ruolo dell’Europa nel mondo. C’è una sempre maggiore necessità di presenza dell’Europa sulla scena internazionale e, in una fase caratterizzata dalla transizione politica in Germania, appare più che mai indispensabile che Italia e Francia stabiliscano un solido raccordo che possa dare impulso al processo d’integrazione continentale.

CIU – CNEL nasce il disegno di legge per reintrodurre la figura del medico scolastico.

Continua il percorso del CNEL incentrato sulla promozione di un corretto stile di vita e sulla prevenzione delle patologie correlate alle scorrette abitudini.

Nel corso dell’ultima assemblea, presieduta dal Presidente Tiziano Treu è stata approvata la presa in considerazione dell’iniziativa legislativa in materia di medicina scolastica, volta a reintrodurre la figura del medico scolastico. La calendarizzazione della proposta è stata fortemente voluta da Francesco Riva che, oltre ad essere Consigliere del CNEL, rappresenta anche la CIU-Unionquadri in seno al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.

Il tema, naturalmente, non è nuovo nella storia politica nazionale. Già negli anni ’50 si avvertì l’esigenza di un presidio sanitario all’interno degli istituti educativi, attraverso la presenza periodica di un medico che, oltre ad effettuare una serie di screening sugli alunni (generalmente in prima e in terza elementare), valutava insieme ai docenti eventuali criticità segnalate o accertate. Un punto di riferimento insostituibile, in grado di prevenire l’insorgenza di patologie che avrebbero compromesso il corretto sviluppo psico-fisico dei fanciulli. Purtroppo, già alla fine degli anni ’60, tutto ciò diventò ben presto storia. Nulla sino ai giorni nostri.

L’istituzione di un’apposita medicina scolastica nasce dall’esigenza, ormai da tutti avvertita – e in particolar modo dopo i recenti fatti sanitari legati alla diffusione del Covid-19 – ,  di  migliorare  la  qualità della vita operando un controllo della salute ed una generale prevenzione delle malattie su tutta la popolazione, partendo proprio dai ragazzi e dalle scuole, così da raggiungere l’intera cittadinanza futuraha dichiarato Francesco Riva. “La reintroduzione di questa figura consentirà di effettuare diagnosi preventive sugli alunni nonché promuovere uno stile di vita corretto, oltre che incoraggiare percorsi di educazione sanitaria e valutare prontamente, da un punto di vista medico-sportivo, le capacità agonistiche dei ragazzi .

La presenza di personale medico nelle scuole appare molto importante, soprattutto per il fatto che si pone come primo punto di osservazione fuori dalle famiglie anche su altri tipi di problematiche, quali disturbi alimentari, dipendenze, bullismo. La costante presenza del CNEL proprio su questi temi, grazie alla sensibilità del presidente Treu, dimostra ancora una volta come la salute e il benessere devono tornare al centro del dibattito politico” ha concordato Gabriella Àncora, Presidente della CIU-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, presente anche a Bruxelles al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE.

Già lo scorso giugno, sotto il coordinamento di Francesco Riva, il CNEL aveva dato vita ad un interessante dibattito incentrato sulla correlazione benefica tra l’attività fisica e la corretta nutrizione, e sempre su stimolo e suggerimento della CIU-Unionqudri, lo scorso 22 aprile ha ospitato il progetto “HPV Board, un futuro senza Papilloma virus”, dedicato alla prevenzione del virus del Papilloma che, ogni anno solo in Italia, conta oltre 6 mila nuove diagnosi, con una notevole ricaduta socio-economica, stimata in oltre 500 milioni di euro di costi a carico della collettività ogni anno.

Anche la preliminare valutazione di una possibile proposta legislativa concernente la reintroduzione del medico scolastico si colloca nell’ambito della rinnovata sinergia tra il CNEL e la CIU-Unionquadri riguardo problematiche sanitarie e relativi costi, in un percorso condiviso dallo stesso Presidente Treu che considera la prevenzione medica un fattore di fondamentale importanza. Da qui la promozione di iniziative che abbiano ad oggetto non solo il benessere psico-fisico della persona, ma anche una sostenibilità economica del servizio pubblico sanitario, poiché soltanto utilizzando efficacemente l’arma della prevenzione è possibile diminuire sensibilmente il costo delle cure associate a diverse patologie.

CIU – CNEL nasce il disegno di legge per reintrodurre la figura del medico scolastico.

ASKANEWS
LabParlamento – CIU e CNEL insieme per reintrodurre il medico scolastico
BizDigital – Disegno di legge per reintrodurre la figura del medico scolastico: la proposta CIU – CNEL
https://www.bizdigital.it/2021/07/05/disegno-di-legge-per-reintrodurre-la-figura-del-medico-scolastico-la-proposta-ciu-cnel/
 

Neapòlis – CIU – CNEL: serve il medico nelle scuole

SPQRDaily – CIU – CNEL: nasce il disegno di legge per reintrodurre la figura del medico scolastico

Il ruolo strategico della vigilanza tecnologica negli scenari operativi militari. Il pieno controllo del triangolo D.P.E. (Detection, Positioning, Engagement).

La CIU Lazio ha partecipato con i propri iscritti  al Webinar ANUTEI che si è tenuto on line il 22 giugno 2021 dalle h 10.
sul tema “Il ruolo strategico della vigilanza tecnologica negli scenari operativi militari. Il pieno controllo del triangolo D.P.E. (Detection, Positioning, Engagement)” .
 
Il segretario CIU Lazio e Vice Presidente ANUTEI , ing Giovanni Gasbarrone tra gli organizzatori dell’evento on line e relatore/moderatore , sottolinea come la trasformazione digitale sia ormai pervasiva e trasversale sia con le innovazioni di processo, sia nell’ organizzazione del lavoro. La trasformazione digitale  vede sempre di più coinvolte le alte professionalità  nelle tecnolgie ICT in ottica dual use in ambito Difesa con esempi di start up e partenariato pubblico-privato nel Lazio oramai un benchmark a livello nazionale nei settori della Ricerca e sviluppo .
Il webinar vede i la partecipazione di istituzioni  ed aziende rappresentate dalle  alte professionalità dei ricercatori  e dai Quadri  in primo piano oltre alle  associazioni d’imprese e università del Lazio come Aten Is  e ANUTEI Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici Esercito italiani.

La Biennale di Venezia – Al via da oggi il primo bando Biennale College Arte per giovani artiste/i emergenti under 30

Venezia, 16 giugno 2021 – Al via da oggi il primo bando Biennale College Arte, il cui workshop
avrà inizio dal prossimo autunno 2021. L’obiettivo è quello di affiancare all’Esposizione
Internazionale d’Arte un laboratorio di alta formazione, ricerca e sperimentazione per lo
sviluppo e la produzione di progetti di artiste/i emergenti under 30 provenienti da tutto il
mondo.
Il bando internazionale Biennale College Arte resterà aperto per sei settimane, da mercoledì 16
giugno fino a lunedì 26 luglio 2021.
Il bando è riservato a giovanni artiste/i emergenti under 30 provenienti da tutto il mondo (che
non abbiano compiuto 31 anni alla data di scadenza di presentazione delle domande), che abbiano
partecipato ad almeno una mostra collettiva e al cui lavoro sia stata dedicata almeno una mostra
personale in spazi espositivi riconosciuti in ambito nazionale e/o internazionale.
Saranno selezionati 12 progetti e le/gli artiste/i saranno invitate/i a partecipare a un workshop di
10 giorni dedicato allo sviluppo dei progetti proposti, che si svolgerà a Venezia nel mese di
ottobre 2021.
Il workshop, che alternerà momenti individuali e di gruppo, sarà coordinato dalla Direttrice del
Settore Arti Visive, Cecilia Alemani, assieme a curatori e artisti, tutor e mentori direttamente
impegnati allo sviluppo dei progetti con i partecipanti.
Al termine del workshop le/gli artiste/i avranno a disposizione 3 settimane per lavorare sui
progetti e consegnare una proposta finale. Sulla valutazione dei materiali Cecilia Alemani
selezionerà fino a quattro progetti, che potranno accedere a un contributo massimo di 25.000
euro per la realizzazione del lavoro finale.
Le opere saranno presentate, fuori concorso, nel contesto della 59. Esposizione Internazionale
d’Arte della Biennale di Venezia, Il latte dei sogni / The Milk of Dreams, a cura di Cecilia
Alemani.
Il Presidente della Biennale Roberto Cicutto dichiara:
«Con l’avvio del College Arte, La Biennale offre un’ulteriore importante opportunità a giovani
artisti di allargare il raggio dei propri rapporti professionali e soprattutto di stringere relazioni con
altri giovani e con affermati professionisti. Le artiste e gli artisti saranno accompagnati in una
nuova fondamentale tappa della loro crescita dal curatore dell’Esposizione Internazionale e dai
tutor che li assisteranno. Dopo Cinema, Danza, Teatro, Musica e Archivio Storico, l’Arte non
poteva mancare a questo approfondimento che caratterizza le attività della Biennale da molti anni.
Sono grato alla Curatrice della Biennale Arte 2022, Cecilia Alemani, di aver accettato di aprire
questa nuova sfida, che la carica di più responsabilità e lavoro. Ma sono certo che i risultati, che
saranno raggiunti a partire dal prossimo anno e per molti anni a venire, ripagheranno largamente
dell’impegno investito. La Biennale è lieta di accogliere nella propria famiglia ancor più giovani
artisti, ai quali va un grande in bocca al lupo per l’affrontare con noi questa nuova straordinaria
esperienza.»
La nascita del College per questa nuova disciplina si prefigura di importanza decisiva per il Settore
Arti Visive della Biennale. Tale programma di attività permanenti, “oltre l’Esposizione”, assume
così una configurazione del tutto inedita, volta a favorire lo sviluppo di nuove energie creative.
Come partecipare
Il testo completo del bando Biennale College Arte è disponibile online su www.labiennale.org
Tutti i materiali richiesti dovranno essere trasmessi entro il 26 luglio.
Calendario e programma
16 giugno 2021 – Lancio bando “Biennale College Arte”
26 luglio 2021 – Chiusura bando “Biennale College Arte”
23 agosto 2021 – Comunicazione del risultato ai selezionati
15 settembre 2021 – Annuncio dei 12 progetti e artiste/i selezionati
1-10 ottobre 2021 (giorni di viaggio: 30 settembre – 11 ottobre) a Venezia – workshop per le/gli
artisti dei 12 progetti selezionati
1 novembre 2021 – scadenza per la consegna del progetto finale, del budget e del calendario
richiesti alle/agli artiste/i dei 12 progetti selezionati
Entro il 15 novembre 2021 – Comunicazione dei risultati della selezione finale
11 – 17 gennaio 2022 – workshop online di pre-produzione
1 aprile 2022 – data di consegna a Venezia
Biennale College
Biennale College è il progetto della Biennale di Venezia dedicato alla formazione e al supporto dei
giovani in tutti i settori artistici e nelle attività proprie della struttura organizzativa della Biennale.
Già attivo per i settori di Cinema, Danza, Musica, Teatro e Archivio Storico, Biennale College nasce
con l’obiettivo di promuovere giovani talenti, offrendo loro di operare a contatto con Maestri per la
messa a punto di “creazioni” che diventeranno parte dei programmi dei Settori artistici.
Hashtag ufficiale #BiennaleCollegeArte
Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Arti Visive – La Biennale di Venezia
Tel. +39 041 5218 – 846/849 | Email: infoartivisive@labiennale.org
Facebook: La Biennale di Venezia | Twitter: @la_Biennale
Instagram: la biennale | Youtube: BiennaleChannel

Ciu-Unionquadri partecipa alle audizioni del Cnel sul Futuro dell’Europa.

La Discussione – CNEL e Ciu-Unionquadri uniti sul Futuro dell’Europa

LabParlamento – Al CNEL si discute sul futuro dell’Europa: le proposte della Ciu-Unionquadri
 
SPQRDaily – Audizioni del Cnel sul Futuro dell’Europa: partecipa anche Ciu-Unionquadri
BizDigital – Ciu-Unionquadri partecipa alle audizioni del CNEL sul Futuro dell’Europa
Neàpolis – Futuro dell’Europa: audizioni del CNEL con Ciu-Unionquadri

MENTRE I PENSIONATI “SCIVOLANO” I GIOVANI NEOASSUNTI BRANCOLANO: LUCI ED OMBRE DEL CONTRATTO DI ESPANSIONE.

Si fa strada in molte realtà aziendali il c.d. “contratto di espansione”, ovvero l’accordo tra lavoratore (in possesso di determinati requisiti) e azienda per permettere – al primo – di lasciare il lavoro in anticipo e – alla seconda – di assumere giovani ottenendo notevoli risparmi.

Pensato per sostenere il ricambio generazionale nelle aziende il contratto di espansione nasce con il D.L. n. 34/2019 (c.d. “Decreto crescita”) in forma sperimentale per gli anni 2019 e 2020. Da subito tale strumento ha trovato terreno fertile in molte grandi realtà produttive impegnate in processi di reindustrializzazione e riorganizzazione. Grazie a tale incentivo molte imprese hanno potuto programmare nel tempo un piano di assunzioni e, nel contempo, individuato il numero dei lavoratori che hanno potuto accedere, a certe condizioni, ad un’indennità in attesa di raggiungere i requisiti pensionistici.

L’ultima legge di Bilancio ha prorogato il contratto di espansione a tutto il 2021, riducendo da 1000 a 500 il numero minimo di dipendenti aziendali utili per l’applicazione del contratto medesimo. A dimostrazione della nuova politica intrapresa dal Governo in tema occupazionale, con il recentissimo decreto “Sostegni-bis” tale soglia è stata ulteriormente abbassata a 100 dipendenti.

La filosofia alla base del contratto di espansione è semplice e, apparentemente, rappresenta un gioco a somma positiva per tutti: i lavoratori più anziani, sottoscrivendo un accordo volontario, possono raggiungere la soglia della sospirata pensione sino a 5 anni prima del previsto e, in cambio, le aziende possono assumere leve fresche e motivate, con notevoli risparmi in termine di riduzione di costi complessivi di personale, poiché le nuove assunzioni saranno meno costose del personale in uscita” ha sottolineato Gabriella Àncora, Presidente nazionale di CIU-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, presente al CNEL e al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE. “Guardando più da vicino, però, si intravede una criticità, ovvero il rischio di lasciare soli e senza guida i giovani neoassunti; in condizioni normali, infatti, sono i lavoratori più anziani che accompagnano i più giovani nelle dinamiche aziendali. Oggi, con l’applicazione degli scivoli, i lavoratori dotati di maggiore expertise non ci saranno più, rischiando di lasciare senza un’adeguata guida i più neofiti.

“Una possibile soluzione a tale vuoto di conoscenza può giungere dalla figura-chiave dei Quadri, categoria di grandi potenzialità ed opportunità non ancora sfruttate. Tale categoria, formata da donne e uomini di esperienza, potrà assicurare l’accoglienza e lo sviluppo delle nuove risorse, costituendo in tale maniera un ponte tra il futuro dell’azienda, in ingresso, e l’illustre passato, in uscita. Da tempo sosteniamo la necessità – tanto in ambito privato quanto in quello pubblico – di prevedere un contratto-tipo dedicato ai Quadri, di semplice ed immediata applicazione, strumento che permetterebbe di rilanciare la figura e la professionalità di tale categoria, individuandone con precisione i contorni e valorizzando le enormi possibilità previste da una definizione ampia quale quella prevista dalla legge 190/85. Riteniamo che i tempi siano maturi per iniziare una riflessione congiunta su tale esigenza” ha concluso Ancora.