TREU: ATTUALIZZARE LO STATUTO DEI LAVORATORI CON IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE.

 

Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che ha fatto entrare i diritti costituzionali e il sindacato nelle fabbriche e ci ha accompagnato per cinquant’anni nel mondo del lavoro. È diventato patrimonio comune della nostra cultura. Adesso, però, i tempi sono cambiati, non c’è più la fabbrica di allora, c’è una frammentazione sia del lavoro che dell’impresa. Dobbiamo collaborare tutti insieme per un adeguamento della normativa che resti, però, sempre fedele allo spirito dello Statuto. A tal proposito, il CNEL vuole lanciare una riflessione a tutto campo mobilitando le organizzazioni sociali e gli esperti per costruire dei percorsi che attualizzino i principi della legge 300 in questo nuovo contesto”.

Lo ha affermato il presidente del CNEL, Tiziano Treu, aprendo il webinar su “Statuto dei Lavoratori e futuro delle relazioni di lavoro”, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro in occasione del 50° anniversario della legge n. 300 del 20 maggio 1970 al quale sono intervenuti i giuslavoristi Franco Liso (Sapienza Università di Roma), Mariella Magnani (Università di Pavia), Riccardo Del Punta (Università di Firenze), i consiglieri esperti del CNEL Silvia Ciucciovino (Università Roma Tre), Claudio Lucifora (Università Cattolica), Michele Faioli (Università Cattolica) e i vicepresidenti del CNEL Elio Catania (Confindustria) e Gianna Fracassi (Cgil).

“Bisogna estendere i diritti anche oltre le forme del lavoro tradizionale. In primis, il diritto alla formazione che sarà il vero alimento dei lavoratori per reggere le sfide tecnologiche della fabbrica. Occorre immaginare i tipi di partecipazione da promuovere per aiutare i singoli e non lasciarli soli nelle imprese del futuro che possono essere incerte, complicate e che quindi vanno rese anch’esse più rispondenti alle persone”, ha aggiunto Treu.

Secondo il prof. Franco Liso, che ha svolto la prima relazione, “la parziale perdita di centralità dei contenuti dello Staturo rispetto alle strutturali trasformazioni intervenute nel tessuto economico ed organizzativo, richiede una sua attualizzazione e la necessità di un recupero dei valori da esso espressi attraverso tutele di tipo nuovo. È necessaria anche un rilancio in particolare della sua anima promozionale nella prospettiva di una maggiore responsabilizzazione delle parti sociali nella creazione e nel governo della ragolazione dei rapporti di lavoro”.

Al suo intervento è seguito quello della prof. Mariella Magnani che sostiene che “lo statuto dei lavoratori va completato ed attualizzato. Il problema non riguarda tanto la teoria perché molte soluzioni sono state individuate ed ormai raccolgono un significativo consenso, quanto la mancanza di visione e della cultura del riformismo necessaria per realizzarle”.

Di grande interesse anche il punto di vista del prof. Riccardo Del Punta dell’Università di Firenze secondo cui: “L’idea di Statuto può essere rilanciata ma a condizione di modernizzarla in rapporto alle esigenze dei lavoratori e delle imprese del XXI secolo”.

Alle prime tre relazioni sono seguiti interventi programmati di tre Consiglieri esperti del CNEL. Il prof. Claudio Lucifora ha richiamato i cambiamenti che sono intervenuti nella struttura del sistema produttivo e nell’occupazione dagli anni ’70 ad oggi. “I contorni del lavoro dipendente sono più sfumati, i luoghi del lavoro non sono più nelle fabbriche, i tempi del lavoro sono flessibili. In questo nuovo scenario è necessario ripensare ai meccanismi di regolazione del lavoro e dei diritti dei lavoratori rimettendo il lavoro e la responsabilità sociale delle imprese al centro del dibattito”, ha affermato.

Secondo la prof. Silvia Ciucciovino “è necessario creare un sistema di tutele per i nuovi diritti soggettivi collegati al mercato del lavoro. Serve, inoltre, una revisione e aggiornamento della normativa promozionale del sindacato collegata alla verifica della legittimazione rappresentativa dei soggetti sindacali”.

Il prof. Michele Faioli, anch’egli Consigliere esperto del CNEL, ha sollecitato una riflessione sulla relazione tra macchina intelligente e lavoratore, insistendo sulla necessità di arricchire lo Statuto dei lavoratori con uno “Statuto dei lavoratori nella fabbrica 4.0″, all’interno del quale indicare il modo mediante cui si può realizzare “un’equilibrata combinazione dei poteri del datore di lavoro ‘algoritmico’ con i diritti della persona”.

Per il vicepresidente Elio Catania, “l’evoluzione dell’organizzazione aziendale secondo modelli sempre più dinamici e la necessità di condivisione dei destini dell’impresa tra lavoratori ed imprenditori indicano chiaramente il nuovo percorso per definire diritti e doveri. Serve una visione condivisa che guardi al futuro, che parta dalla centralità del lavoro legato allo sviluppo e alla crescita delle imprese. Per cogliere le opportunità nell’interesse collettivo”.

Conclusioni affidate alla vicepresidente del CNEL Gianna Fracassi  secondo cui “il miglior modo di celebrare lo Statuto è mettere in campo una nuova stagione di diritti e di tutele universali per tutti”.