Lavoro: un convegno per sviluppare e mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza.

EDITORIALE FROSINONE OGGI

Lavoro: un convegno per sviluppare e mantenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza – Domani all’amministrazione provinciale l’appuntamento organizzato dalla Confederazione Ciu

 

Un forum nazionale sul testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. È stato organizzato dalla Ciu, la confederazione italiana di unione delle professioni intellettuali, nella persona del presidente, l’ingegner Tommaso di Fazio, in collaborazione con la segreteria provinciale di Frosinone, rappresentata dall’avvocato Laura Aramini. L’appuntamento è per domani, alle ore 14, presso la sala di rappresentanza della Provincia di Frosinone. Sotta la lente proprio il “Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro interpretato con la giurisprudenza: valutazione delle responsabilità anche alla luce del Nuovo Contratto Nazionale per i Quadri.” Lo scopo del forum è quello di sviluppare e mantenere alta l’attenzione sulle problematiche attinenti la sicurezza sul lavoro. Si approfondiranno i concetti di responsabilità e delega per le varie figure presenti all’interno degli ambiti lavorativi coinvolte nella gestione e organizzazione della salute, sicurezza e igiene e della prevenzione incendi, consolidando e rinnovando l’impegno per la conoscenza e la cultura nella sicurezza. Il Ciu, da sempre sensibile e promotore di una diffusa cultura per la sicurezza sui luoghi di lavoro, ritiene indispensabile riservare un’attenzione particolare alla tematica, al fine di raggiungere l’obiettivo di riduzione drastica degli infortuni sul lavoro che guastano irrimediabilmente la vita dei lavoratori e comportano elevati costi sociali. Lavoro in sicurezza non deve solo voler dire meno infortuni, ma anche garantire e migliorare il benessere dei lavoratori. Aprirà il dibattito l’avvocato Laura Aramini, segretario Provinciale Ciu di Frosinone; l’evento sarà presieduto dall’ Ing. Tommaso di Fazio (Presidente Nazionale Ciu e consigliere Cese). Nutrito e qualificato il tavolo dei relatori, tra cui il Procuratore Generale professor Raffaele Guariniello, che ha dedicato la sua lunga professione di Magistrato alle tematiche attinenti la sicurezza su luoghi di lavoro. Nel suo intervento entrerà nel merito della giurisprudenza di riferimento e di quella più recente per fornire elementi conoscitivi determinanti sia per gli addetti al lavoro nella qualità di responsabili per la sicurezza sia per tutti i livelli superiori della organizzazione gerarchica aziendale. Questa non può chiamarsi facilmente fuori delegando la responsabilità sulla sicurezza mentre rimane detentrice delle leve economiche che sono necessarie per l’attuazione di ogni serio piano per la sicurezza. In tema ancora di sicurezza, l’ingegner Orlando Maiolo, ex dirigente del Genio Civile di Roma Città Metropolitana, presenterà, per il settore delle costruzioni, l’evoluzione delle norme sismiche italiane con particolare riferimento alle costruzioni esistenti alla luce anche degli ultimi tristi eventi in Centro Italia. E’ doveroso, in un paese ad alto rischio sismico come il nostro, mantenere sempre alto il livello di attenzione e consapevolezza sul tema, elaborando di conseguenza una cultura del costruire e della messa in sicurezza dell’esistente, con particolare riguardo ai centri storici. Solo con metodo, conoscenza e programmazione si può gestire il rischio sismico, non certo affidandosi alle suggestioni che si palesano soventi in occasione dei terremoti più gravi. L’evento, a fronte della rilevanza delle argomentazioni, ha ottenuto il riconoscimento dei crediti formativi da parte degli Avvocati e degli Ingegneri di Frosinone.

 

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Frosinone, 26 giugno 2017

LA CIU RICORDA GIOVANNI SERVIDEI.

La scomparsa di Gianni Servidei (nella foto con il Presidente Corrado Rossitto), ha privato la Confederazione CIU (ex – Unionquadri), e in particolare la Liguria, di un segretario, che coniugando in modo coerente l’impegno di studioso dei problemi sociali ed umani, ha legato indissolubilmente la sua figura alla storia della nostra Organizzazione (CIU).
Il radicamento dei principi e i valori che hanno caratterizzato la presenza culturale e sociale dei “quadri” sia nella vita della Liguria sia in quella nazionale, ha stimolato in Lui una forte attenzione all’evoluzione della categoria stessa  e della società, coinvolgendo le categorie i ceti medi dei settori pubblici e privati.
Gianni Servidei fu il principale protagonista in Liguria delle istanze dei quadri liguri , e rilevante fu anche la sua attenzione ai problemi dei pensionati dei ceti medi, stimolandone la formazione, contribuendo a rafforzarne sia gli aspetti logistici che qualitativi.

Il rilevante ruolo assunto come Segretario dell’Unionquadri prima, e della Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali poi, non gli impedì di essere estremamente attento agli equilibri e ai diritti delle altre forze sindacali,  rispettoso dei ruoli, delle funzioni delle prerogative, come testimonia la sua autorevolezza e la riconosciuta imparzialità nell’esercizio della carica di Segretario Ligure della Confederazione Italiana Quadri. La Categoria dei Quadri Ligure e Nazionale, rivolge un saluto a Gianni Servidei esprimendo gratitudine per quanto egli ha fatto, assicurando che non sarà dimenticato il suo contributo al rafforzamento della Confederazione CIU.

Il segreto delle energie rinnovabili: produrre di più dove costa meno.

Riportiamo l’articolo pubblicato sul “Messaggero – Economia e Finanza” del Prof. Carlo Andrea Bollino (componente del Comitato Scientifico della CIU) .

PORTO DI TRIESTE: CONGELATI I CONCORSI PER L’ASSUNZIONE DEI NUOVI QUATTRO QUADRI.

Riportiamo l’articolo pubblicato sul Piccolo di Trieste in data 11 settembre 2014, sulla sospensione dei concorsi per l’assunzione di quattro nuovi quadri nel Porto di Trieste.
Per visionare l’articolo cliccare:
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/09/11/news/monassi-sospende-i-bandi-per-le-assunzioni-in-porto-1.9907791
Trieste, 11 settembre 2014

«Authority, una gestione monarchica» – Ciu Unionquadri: evitato qualsiasi confronto costruttivo con i lavoratori, Monassi ha creato un clima da Medioevo di Silvio Maranzana.

«Authority, una gestione monarchica»
Ciu Unionquadri: evitato qualsiasi confronto costruttivo con i lavoratori, Monassi ha creato un clima da Medioevo di Silvio Maranzana

16 luglio 2014

 

Stavolta cova dall’interno la rivolta contro Marina Monassi. Evidentemente non è una lotta politica quella che si gioca attorno all’Autorità portuale se i “quadri” dell’ente, «dopo innumerevoli inutili tentativi di instaurare un dialogo» hanno diffuso ieri una nota di fuoco contro la presidenza in cui si denuncia che «un clima da Medioevo è stato creato all’interno della Torre del Lloyd». Il comunicato è di Ciu Unionquadri, sigla alla quale aderiscono, come spiega il delegato Sergio Nardini, 17 dei 32 “quadri” dell’Authority, «ma rappresenta un malessere ben più diffuso – spiega Nardini – anche tra molti degli altri oltre che dei 39 impiegati». «Da inizio 2011 (momento dell’insediamento di Monassi, ndr.) a oggi – denuncia dunque la Ciu attraverso il segretario regionale Giuliano Veronese – ogni atto che riguarda la gestione del personale dell’Apt è stato adottato in maniera autonoma, quasi monarchica verrebbe da dire».
La Ciu rileva come appaiano «evidenti i limiti sia in termini di ordinaria amministrazione, sia in termini di programmazione del futuro, sia in termini di amministrazione delle società partecipate, sia in termini di collaborazione con altre realtà istituzionali, economiche e sociali del territorio». Secondo i dipendenti, l’amministrazione Monassi ha «deliberatamente e ripetutamente evitato un confronto costruttivo con i lavoratori. È mancato soprattutto un costante rapporto informativo/comunicativo chiaro che enucleasse la strategia, i fabbisogni in termini di personale (correnti e futuri), le relative competenze. Sono mancate le scelte di amministrazione sulle politiche di gestione delle risorse umane e sull’organizzazione interna».
Il terreno di scontro non si basa su considerazioni teorico-generali, ma si addentra in casi concreti: «Come si spiega – sottolinea la nota – in tempi di revisione della spesa pubblica, la spiccata propensione ad affidare incarichi all’esterno secondo accordi economici che appaiono in maniera non esaustiva o comunque “poco leggibile” sul sito web del porto forse troppo popolato da spotlight autocelebrativi più adatti a un blog elettorale che a un sito istituzionale? Come si spiega il caso di una nuova collaboratrice che sta prestando servizio all’interno dell’ente senza che le organizzazioni sindacali ne siano state preventivamente informate? Come si spiega l’opacità nella gestione delle partecipate di cui non risulta se ne parli in Comitato portuale e di cui l’Ente dichiara di voler cederne il controllo al mercato? Come si giustifica un trasloco del personale al Magazzino 26 del Porto Vecchio, senza un’adeguata
 e preventiva valutazione-comunicazione dei costi e delle ripercussioni che graveranno sull’organizzazione del lavoro e che dovrebbe essere realizzato, a nostro avviso, con criteri più partecipativi e di responsabilità?» Riguardo al trasferimento dopo l’annuncio in una nota della stessa presid

ente, come riporta Nardini «è calato il silenzio se si escludono voci non controllate su ipotetiche misurazioni e studi per le reti telematiche al Magazzino 26». «Abbiamo assistito – scrivono ancora i “quadri” – a trasferimenti non motivati di risorse umane. Ma, soprattutto, abbiamo assistito a una preoccupante chiusura e/o assottigliamento di alcuni servizi e settori, originariamente sorti per far fronte a precisi compiti e specifiche responsabilità previste dalla legge costitutiva, senza una chiara definizione d’alternativa strategica».
«Considerare il porto come organismo personalistico, che si relaziona solo con pochi privilegiati e finisce per tessere legami a dir poco instabili con il territorio circostante – conclude la Ciu – è attuare una strategia miope, non più praticabile, certamente destinata a fallire nel breve periodo anche e soprattutto in virtù delle strategie messe in campo dai competitor. A meno che ciò non sia precisamente la volontà (suicida?) di chi amministra il bene pubblico “porto di Trieste”».

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