Elaborazione del Centro Studi CIU Unionquadri – Nullo il licenziamento di lavoratrice madre in caso di fallimento dell’azienda con continuazione di fatto dell’attività.

In caso di fallimento dell’azienda, pur in assenza di un provvedimento di autorizzazione all’esercizio provvisorio dell’impresa, la prosecuzione dell’attività aziendale rende nullo il licenziamento irrogato alla lavoratrice madre.

Il principio è affermato dalla Suprema Corte con una recente pronuncia – Cassazione Sezione Lavoro 19.12.2023 n.35527.

L’articolo 54 del DLGS 151/2001 vieta il licenziamento della lavoratrice madre dall’inizio del periodo di gravidanza fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro e comunque sino al compimento di un anno di età del bambino.

La normativa prevede al comma 3 una serie di eccezioni tra le quali alla lettera b) il caso di cessazione dell’attività dell’azienda cui la lavoratrice è addetta.

La Cassazione (Cassazione Sezione Lavoro 11.11.2021 n.33368 ) aveva già a suo tempo precisato come affinché tale eccezione si concretizzi debba verificarsi la totale cessazione dell’attività dell’azienda, trattandosi di norma che pone un’eccezione ad un principio di carattere generale (come il divieto di licenziamento di cui all’articolo 54 DLGS 151/2001) , essa non può essere di stretta interpretazione e non è suscettibile di interpretazione estensiva o analogica.

L’articolo 104 del RD 267/1942 (legge fallimentare) stabilisce come una volta dichiarato il fallimento, il Tribunale possa disporre l’esercizio provvisorio dell’impresa.

Nel caso di specie come riferito nella sentenza che si annota, l’azienda nonostante il fallimento e la mancata autorizzazione alla prosecuzione dell’attività, continua a svolgere la propria attività.

Non si tratta quindi di cessione d’azienda o dell’operare di una nuova azienda, ma bensì di una prosecuzione di fatto sebbene non autorizzata dal Tribunale.

La Corte di Cassazione con la già accennata sentenza supera questo ostacolo in primo luogo escludendo che la deroga ad un principio generale ( divieto di licenziamento nel corso del periodo di maternità indicato dalla legge) mediante l’interpretazione estensiva o analogico dell’eccezione legale (cessazione dell’attività aziendale).

Essa opera inoltre un richiamo di carattere più generale in riferimento della necessità di sanzionare quei trattamenti penalizzanti che possono essere riservati alle donne coniugate, in gravidanza, o ancora con figli in età prescolare,  richiamandosi anche alla prima legge sulla parità di trattamento (L. n. 903 del 1977art. 1, comma 2), la quale vietava qualsiasi discriminazione fondata sul sesso, per quanto riguarda l’accesso al lavoro, anche se attuata attraverso il riferimento allo stato matrimoniale, di famiglia o di gravidanza, nonché , alla disciplina che vieta di licenziare la lavoratrice in stato di gravidanza dal momento del concepimento sino al compimento del primo anno di vita del bambino (regolato dapprima dalla L. n. 1204 del 1971, oggi trasfuso nel D.Lgs. n. 151 del 2001art. 54).

Ma il richiamo va pure alla disciplina generale del Codice delle pari opportunità, come riformato dal D.Lgs. 25 gennaio 2010, n. 5, il quale, nel recepire la Direttiva 2006/54/CE, relativa al principio di pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione ed impiego, ha provveduto ad una parziale modifica del vigente Codice.

Fabio Petracci

Elaborazione del Centro Studi CIU Unionquadri – Assegnazione di sede ex articolo 33 legge 104/92: la giurisdizione è del Giudice ordinario.

Il TAR del Lazio con la sentenza n.17673/2023 conferma l’indirizzo della Corte di Cassazione – Cassazione Civile Sezioni Unite 9.6.2021 n.16086 – che ha ritenuto come in tema di assegnazione della sede di lavoro presso una amministrazione pubblica (all’esito della procedura concorsuale per l’assunzione in servizio), intervenuta con contratto stipulato successivamente al 30 giugno 1998, deve riconoscersi – stante il carattere generale della giurisdizione del giudice ordinario in relazione ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle amministrazioni pubbliche (art. 63, comma 1, del d.lgs. n. 165 del 2001), a fronte del quale la perpetuazione della giurisdizione del giudice amministrativo (prevista dal comma 4 dello stesso art. 63) riveste una portata limitata ed eccezionale – la giurisdizione del giudice ordinario nella controversia in cui, sul presupposto della definitività della graduatoria e senza in alcun modo censurare lo svolgimento del concorso ed il relativo atto finale, si faccia valere, in base all’art. 33, comma 5, della l. n. 104 del 1992, il diritto – che sorge con l’assunzione al lavoro e, dunque, in un momento successivo all’esaurimento della procedura concorsuale – alla scelta della sede di lavoro più vicina al proprio domicilio.

Il TAR del Lazio adeguandosi a questo indirizzo ha affrontato lo specifico tema dell’assegnazione della sede di servizio al vincitore di concorso titolare dei benefici di cui alla legge 104/1992. l’Organo giurisdizionale amministrativo precisa che “con l’approvazione della graduatoria definitiva si è chiusa la fase procedimentale amministrativa, soggetta alla giurisdizione del Giudice amministrativo, ed è iniziata la fase relativa all’immissione in servizio soggetta alla giurisdizione del Giudice ordinario”. Dopo la fase dell’approvazione della graduatoria si apre la fase esecutiva nella quale si configurano attività che attengono allo svolgimento privatistico del rapporto di lavoro (TAR Lazio, Roma I-quater, 28 marzo 2023, n. 5322, Cons di Stato, V sezione; 21 novembre 2014) e nel cui contesto i comportamenti e le determinazioni dell’Amministrazione sono espressione del potere negoziale che la stessa esercita nella veste e con la capacità del privato datore di lavoro. Il quadro normativo consente di affermare che in tema di lavoro pubblico la giurisdizione del giudice ordinario costituisce ormai la regola e quella del giudice amministrativo l’eccezione.

Fabio Petracci

Notizia dal CESE – Prof. Maurizio Mensi CIU Unionquadri

A new ” ” to pre-assess each new legislation and policy initiative. This is the EESC’s proposal to the European Commission in opinion INT/1045, adopted in plenary on 17 January.

✔ Prepared by the Study Group which I chaired, at the request of the Belgian Presidency of the EU Council, it should ensure that any new regulation is not only future-proof and business-friendly but also supports and promotes innovation.

✔ Indeed, regulatory barriers resulting from overly complex rules or fragmented frameworks at the national level make it difficult to launch new projects, increasing costs and risks, especially for smaller companies and start-ups.

✔ Hence the EESC’s proposal for a ‘Stress Test’ based on 10 criteria, in line with the new European Innovation Agenda and the Better Regulation Agenda.

Here’s the opinion:
https://lnkd.in/dqmXhiwx

#innovationstresstest #innovation #regulatorybarriers #neweuropeaninnovationagenda #betterregulationagenda

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Una nuova “prova di stress europea sull’innovazione” per valutare preventivamente ogni nuova iniziativa legislativa e politica. È quanto il CESE propone alla Commissione europea nel parere INT/1045, adottato in Aula il 17 gennaio.

✔ Elaborata dal gruppo di studio che ho presieduto, su richiesta della Presidenza belga del Consiglio dell’UE, dovrebbe garantire che qualsiasi nuovo regolamento non solo sia adeguato alle esigenze future e favorevole alle imprese, ma sostenga e promuova anche l’innovazione.

✔ Infatti, gli ostacoli normativi derivanti da norme troppo complesse o da quadri frammentati a livello nazionale rendono difficile l’avvio di nuovi progetti, aumentando costi e rischi, soprattutto per le imprese più piccole e le start-up.

✔ Da qui la proposta del CESE di una «prova di stress» basata su 10 criteri, in linea con la nuova agenda europea per l’innovazione e l’agenda per legiferare meglio.

Ecco l’opinione:
https://lnkd.in/dqmXhiwx

#innovationstresstest #innovation #regulatorybarriers #neweuropeaninnovationagenda #betterregulationagenda

A LISBONA TERZA EDIZIONE PROGETTO ERASMUS SOCIETÀ CIVILI – Il CNEL presente con il Consigliere Francesco Riva – CIU Unionquadri

 

Si è svolta a Lisbona la terza edizione del Progetto Erasmus delle società civili organizzate, che vede impegnati i Consigli economici e sociali dei paesi membri Ue su temi strategici di forte impatto sociale. Due gli ambiti al centro dell’attenzione di questo incontro: autonomia strategica e reindustrializzazione; cambiamenti geopolitici.
Presente per il Cnel il consigliere Francesco Riva (CIU Unionquadri), intervenuto sulle sfide geopolitiche che l’Europa ha innanzi a sé, segnate da grande incertezza, estesa conflittualità bellica, ma anche aggressività economica e forte tensione sociale.

“Dobbiamo realizzare finalmente un ulteriore passo – ha affermato – nella direzione di quell’idea di ‘Stati Uniti d’Europa’ che nasce da Altiero Spinelli ed è richiamata da alti rappresentanti politici europei ed italiani: dalla Presidente della CE Ursula von der Leyen, alla Presidente della BCE Christine Lagarde, al Presidente francese Emmanuel Macron, al Governatore di Banca d’Italia Fabio Panetta e al suo predecessore Mario Draghi. Serve un progetto concreto in direzione del conseguimento di una difesa europea e di una unione europea fiscale, con emissione di obbligazioni che non siano una tantum e a carattere strettamente emergenziale, come sperimentato per fronteggiare l’emergenza sanitaria.  Questa è la sola risposta che l’Unione europea può dare alle sfide geopolitiche che abbiamo di fronte, la sola via per salvaguardare il modello sociale europeo”.
Riva non ha mancato di richiamare i molti temi su cui il Cnel è impegnato, tra i quali la necessità di uno stretto legame tra l’Erasmus dei giovani e quello delle società civili organizzate, perseguito attraverso la proposta di un disegno di legge sugli stili di vita e la salute, che ha visto la richiesta di condivisione dei presenti.

15 febbraio 2024 – Fondo Conoscenza – La nuova riforma fiscale e le nuove opportunità di investimento decreto legge 19 settembre 2023 n. 124 Zes – Unica

 

Fondo Conoscenza è sponsor di  “La nuova riforma fiscale e le nuove opportunità di investimento decreto legge 19 settembre 2023 n. 124 Zes – Unica”
L’evento si terrà giovedì : a Como, presso Sala “Spazio Diaz”.
Raffaele Modica, Direttore Generale del Fondo, interverrà per illustrare tutte le opportunità offerte dalla .
: inviare il modulo di partecipazione a consulenza.aziendale@mcconsultingcomo.com

 

 

È uscito il Bando Personale ATA per COLLABORATORI di Biblioteca a tempo indeterminato, ecco la domanda.

È uscito il Bando Personale ATA per COLLABORATORI di Biblioteca a tempo indeterminato, ecco la domanda.
CONCORSO PUBBLICO, PER TITOLI ED ESAMI, PER IL RECLUTAMENTO Dl N. 1 UNITA’ Dl PERSONALE COLLABORATORE Dl BIBLIOTECA A TEMPO PIENO E INDETERMINATO – AREA TERZA – CCNL COMPARTO ISTRUZIONE E RICERCA, SETTORE AFAM, DA DESTINARE ALLE ESIGENZE FUNZIONALI DEL CONSERVATORIO Dl MUSICA “LICINIO REFICE” DI FROSINONE.
Anno Accademico: 2023/2024
Tipologia Personale: ATA
Ruolo: Collaboratore
Nr Posti: 1
Data Scadenza Domanda: 07/03/2024 15:30

Requisiti generali di ammissione
Per l’ammissione al concorso è richiesto il possesso dei seguenti requisiti:
1. possesso di uno tra i seguenti titoli di studio:
Laurea Triennale (L) rilasciata ai sensi dell’art. 3 del D.M. 22.10.2004 n. 270, o titoli equiparati ai sensi
del Decreto Interministeriale del 09.07.2009, appartenente ad una delle seguenti classi:
i. Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda (L-03);
ii. Beni culturali (L-OI);
iii. Lettere (L-IO);
iv. Tecnologie per la conservazione e il restauro dei beni culturali (L-43); – Diploma di Laurea conseguito secondo l’ordinamento precedente il D.M.
03.11.1999 n. 509, o titoli equiparati ai sensi del Decreto Interministeriale del 09.07.2009,
fra i seguenti:
1- Conservazione dei beni culturali;
2- Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo;
3- Lettere;
4- Musicologia;
5- Storia e conservazione dei beni culturali. – Diploma accademico di I livello in Discipline storiche, critiche e analitiche della
musica (DCPL15/A) o titolo equiparato.
Per i titoli di studio conseguiti all’estero è richiesta la dichiarazione di equipollenza ai sensi della vigente
normativa in materia, ovvero dichiarazione di avvio della richiesta di equipollenza al titolo di studio
richiesto dal bando secondo la procedura di cui all’art. 38 del D. Lgs. 165/2001. Il candidato è ammesso
alla selezione con riserva qualora il provvedimento di equipollenza non sia stato ancora emesso;
2. età non inferiore agli anni 18;
3. cittadinanza italiana (sono equiparati ai cittadini gli italiani non appartenenti alla Repubblica),
ovvero cittadini di uno degli Stati dell’Unione Europea o di Paesi terzi che si trovino nelle condizioni di
cui all’art. 38, commi 1 e 3-bis, del D.Lgs. n. 165/2001; titolari di Carta Blu UE, ai sensi degli artt. 7 e 12
della Direttiva 2009/50/CE del Consiglio Europeo; familiari di cittadini italiani, ai sensi dell’art. 23 del
D.Lgs. n. 30/2007;
4. godimento dei diritti civili e politici;
5. idoneità fisica all’impiego. L’amministrazione ha facoltà di sottoporre a visita medica di controllo
il vincitore del concorso in base alla normativa vigente;
6. posizione regolare nei confronti dell’obbligo di leva per i cittadini soggetti a tale obbligo;
7. non aver riportato condanne penali, passate in giudicato, per reati che comportano l’interdizione
dai pubblici uffici.
Ai sensi dell’art. 3 del D.P.C.M. 7 febbraio 1994, n. 174, i cittadini degli Stati dell’Unione europea devono,
inoltre, possedere i seguenti requisiti:
a) godere dei diritti civili e politici anche negli Stati di appartenenza o di provenienza;
b) avere adeguata conoscenza della lingua italiana;
c) essere in possesso, fatta eccezione per la cittadinanza italiana, di tutti gli altri requisiti previsti per
i cittadini della Repubblica.

Per ulteriori informazioni visita il sito web ufficiale.

Camera, super concorso per 125 posti: stipendi fino a 240 mila euro all’anno (dopo 30 anni).

Posti ambitissimi, profili di alto standing a supporto delle attività di Montecitorio. Concorsi come questi non se vedevano da anni, dunque ecco spiegato il boom di domande, riporta il Messaggero. I due bandi della Camera dei Deputati sono stati pubblicati all’inizio di gennaio e per fare domanda c’è tempo fino al 26 febbraio. Il concorso per assegnare i 100 posti da assistente parlamentare è riservato ai diplomati: possono iscriversi i cittadini italiani con un’età non superiore a 40 anni e un diploma di istruzione secondaria di secondo grado.

La selezione per la Sna

Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul portale inPA del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri anche il bando per l’ammissione di 116 allievi al decimo corso-concorso per dirigenti pubblici della Sna, la Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Che prevede la selezione tra i 116 ammessi di 97 dirigenti della Pubblica amministrazione, che saranno poi destinati alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai ministeri e alle Agenzie e ad altri enti pubblici come Inail e Enac.

 I requisiti

Il limite di età per il Concorso alla Camera è fissato invece a 47 anni per accedere al concorso da consigliere ed è richiesta la laurea. Tuttavia, per i candidati già dipendenti della Camera dei Deputati non vale il requisito dell’età. L’esame per diventare assistente parlamentare prevede una prova preselettiva, due prove scritte e una orale. Salgono a sei le prove che un candidato deve superare per conquistare il posto da consigliere: una preselettiva, quattro scritte e una orale.

Le retribuzioni

Le retribuzioni (d’oro) di assistenti e consiglieri parlamentari della Camera dei deputati sono queste: i primi all’inizio guadagnano intorno ai 38 mila euro all’anno mentre i secondi circa 70 mila euro. Un consigliere parlamentare percepisce all’ingresso una retribuzione pari a 70mila euro annuali, che dopo 20 anni di servizio diventano più di 180 mila lordi e dopo 30 toccano quota 240 mila euro, sempre lordi.

Le mansioni

Gli assistenti parlamentari svolgono mansioni di vigilanza, tecniche e manuali. Garantiscono e presidiano l’apertura di Montecitorio, provvedono al controllo dei varchi e all’accoglienza dei visitatori, e assistono la presidenza, gli onorevoli e gli uffici durante lo svolgimento delle sedute, comprese quelle delle varie commissioni. I consiglieri invece dirigono gli uffici e le altre strutture in cui si articola la Camera, fornendo assistenza giuridica e tecnica agli eletti. Per candidarsi ai due concorsi in arrivo è necessario essere in possesso di un’identità digitale e di una Pec.

TITOLI DI ACCESSO GRADUATORIE ATA TERZA FASCIA DOPO LA SOTTOSCRIZIONE CCNL DEL 18 GENNAIO 2024 INCERTEZZA E CONFUSIONE.

Notizia dal CESE – Prof. Maurizio Mensi CIU Unionquadri

We are not like other EU bodies.

Our aim is to ensure that EU policies stay in touch with people’s realities.

That’s why our 329 members represent the interests of employers, workers, and several groups such as professional associations, youth organisations, environmental campaigners and consumers, to name a few.

Together, they help the other EU institutions to shape laws that are in tune with reality by reflecting the needs and concerns of EU citizens.

#EESC #EUCivilSociety

Non siamo come gli altri organi dell’Unione europea.

Il nostro obiettivo è garantire che le politiche dell’UE rimangano in contatto con le realtà dei cittadini.

Ecco perché i nostri 329 membri rappresentano gli interessi dei datori di lavoro, dei lavoratori e di diversi gruppi come le associazioni professionali, le organizzazioni giovanili, gli attivisti ambientali e i consumatori, solo per citarne alcuni.

Insieme, aiutano le altre istituzioni dell’UE a elaborare leggi in sintonia con la realtà, riflettendo le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini dell’UE.

#EESC #EUCivilSociety