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FASE2, TREU (CNEL): SERVE UN NUOVO PATTO SOCIALE. RIPARTIRE DAI CONTRATTI SCADUTI.

Le misure varate dal Governo per gestire la fase emergenziale vanno collegate a quelle di medio-lungo termine. Fino a questo momento, nonostante l’enorme lavoro svolto, poco è stato prodotto sotto l’aspetto pratico. La liquidità annunciata non si è ancora vista, né per le imprese né per i lavoratori. Occorre un progetto serio e strategico di rilancio del Paese che veda il totale coinvolgimento degli attori economici e sociali. Mai come in questo periodo torna d’attualità la proposta del CNEL di istituire il Board per la Produttività. Questa crisi ci fornisce un’occasione irripetibile per cambiare marcia al Paese. Sono condivisibili le parole del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e del presidente di Confindustria Carlo Bonomi”. Ad affermarlo è Tiziano Treu, presidente del CNEL.

Un buon punto di partenza, per dare certezza ai lavoratori, è quello di rinnovare i contratti scaduti, che, come risulta dall’Archivio Contratti del CNEL, sono 553 su 932 depositati. Il rinnovo non può non tener conto delle nuove esigenze emerse durante l’emergenza, tra cui l’universalizzazione dei diritti e la necessità di codificare il diritto alla formazione. 

Il tutto inserito in un piano di interventi strutturali per la crescita che devono essere accompagnati da misure di carattere socialeLa pandemia ha finalmente convinto l’Europa della necessità di assumere una responsabilità collettiva e fare scelte solidali e di lunga durata”, continua Treu. 

“Bene il Recovery fund, Sure e il Mes da prendere subito ma ora l’Italia deve porre in essere un piano per stabilire come impiegare queste risorse. Oggi occorre concentrarsi sull’esecuzione: dove spendere le risorse, come, con quali tempi e chi sia il responsabile”, aggiunge il vicepresidente CNEL Elio Catania.

Il CNEL ha raccolto le sue considerazioni sull’attuale situazione del Paese nel Documento di Osservazioni e Proposte sul cosiddetto decreto Rilancio depositato in Parlamento venerdì 29 maggio.

Scarica il Documento di osservazioni e proposte del CNEL sul Decreto Rilancio

Articolo pervenutoci dalla nostra Associata FIDEF: A rischio gli esami dei corsi e le attività corsuali di “istruzione non formale”.

Il presidente della Federazione degli enti di istruzione, dott. Luca Paladino, evidenzia che le schede  contengono indirizzi operativi specifici per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico ed immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive, compatibile con la tutela della salute di utenti e dei lavoratori. Il presidente Evidenzia che la scheda  che afferisce alla “Formazione Professionale”  riporta indicazioni da applicare alle attività formative da realizzare nei diversi contesti (aula, laboratori ed imprese) comprese gli esami finali teorico-pratici.

Il dott. Paladino sottolinea che vengono indicati i percorsi  di istruzione e formazione finalizzati al conseguimento di una qualifica e  tutte le altre attività corsuali che  rientrano nel sistema educativo regionale, ai percorsi di formazione ed orientamento  per il rinserimento  lavorativo degli adulti  e quelli che afferiscono alla formazione permanente, non includendo in maniera chiara i corsi non ordinamentali.

Cinque regioni, tra cui  la Regione Lazio,  riprendendo la predetta elencazione,  con propria Ordinanza hanno stabilito ripresa dell’attività, evidenziato che tra i percorsi,  a cui la predetta scheda si riferisce,  sono da includersi tutte le “attività corsistica” individuale e collettiva avente modalità di erogazione e fruizione in aula”. Ben chiarendo che le indicazioni  relative  alla prevenzione e  contenimento  del Covid 19,  afferiscono anche a tutte le attività corsuali di  “istruzione non formale” quali, a  esempio quelle dei corsi di lingua, informatica, grafica, ecc. gestisti  sia da enti pubblici che da privati.

Con una lettera aperta  al Consiglio dei Ministri la FIDEF,  unitamente alla Confederazione CIU Union Quadri, la sede di  rappresentanza in Italia dell’ Università di Cambridge e le associazioni di categoria  AISLI, AIBSE e del sindacato ConfalScuola sollecitano il Governo a recepire le indicazioni approvate all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni, evidenzi alle attività indicate con la scheda “Formazione Professionale”  vanno ad applicarsi a tutti i corsi non regolamentati come sopra evidenziati. Corsi che e rientrano nel sistema articolato e coerente del lifelong learning, così come individuato dall’Unione Europea, quale “formazione lungo tutto l’arco della vita”, come ribadito dal Consiglio Europeo di Lisbona e  con la “Dichiarazione di Copenhagen”. Lappello evidenzia che nonostante la chiusura delle scuole di questi mesi, gli studenti hanno continuato i loro percorsi di preparazione agli esami, grazie anche ad un encomiabile supporto dei loro insegnanti. Tale impegno potrebbe ora risultare vano qualora gli studenti non riuscissero a sostenere i loro esami ed ottenere la Cerificazione che aprirà loro le porte  del lavoro o alla frequenza di corsi e mastre universitari.

Nonostante la chiusura delle scuole di questi mesi, gli studenti hanno continuato i loro percorsi di formazione e di preparazione agli esami, grazie anche ad un encomiabile supporto dei loro insegnanti. Tale impegno potrebbe ora risultare vano qualora gli studenti non riuscissero a sostenere i loro esami.

5G: ASPETTI SOCIO ECONOMICI E TECNOLOGICI. INNOVAZIONE ED OPPORTUNITÀ

4 giugno 2020 ore 9:30 – 13.00 | diretta online

Le associazioni promotrici di questa iniziativa propongono ai propri iscritti un seminario tecnico gratuito sugli aspetti socio economici e tecnologici delle reti mobili 5G.

Gli esperti delle associazioni in collaborazione con professionisti riconosciuti del settore delineano come gli aspetti tecnologici del 5G influenzano lo sviluppo dei mercati verticali ed il ruolo sulla innovazione promosso dalle reti d’impresa come ASSORETIPMI e dalle associazioni professionali tecniche come ANUTEI.
Si approfondirà il loro ruolo nell’ecosistema che contribuisce alla creazione di valore con le soluzioni verticali per lo sviluppo del sistema industriale nazionale.
Si discuterà dell’impatto socio-economico del 5G e del ruolo nell’industria con particolare riferimento ai settori Smart Land e Satellite.
Verranno esaminato sulla base delle normative tecniche, le evidenze scientifiche relative alla sicurezza delle trasmissioni radio e i loro effetti sull’uomo.
Verranno esaminate le caratteristiche di propagazione EM del 5G in ambito urbano in ottica Smart city.
Verranno esaminate le evidenze scientifiche dei studi di settore, le normative internazionali del WEF-World Health Organization, la radio propagazione in ambito urbano e negli edifici.

PROGRAMMA

Ore 09:30-10:00  
Introduzione ai lavori e Saluti
Ing. Cinzia Coppola
Consigliere ASSORETIPMI
Ing. Giovanni Gasbarrone
Vice Presidente ANUTEI e Segretario Regionale CIU Lazio

Ore 10:00-10:30
Aspetti socio-economici del 5G
Ing. Arnaldo Merante
CEO Ethical Partners

Ore 10:30-11:00  
Copertura radio 5G e Smart Land
Ing. Giovanni Gasbarrone
Vice Presidente ANUTEI  e Segretario Regionale CIU Lazio

Ore 11:00-11:30
L’esposizione ai campi EM: l 5G e gli effetti sull’uomo
Prof. Ing. Nicola Pasquino
Università di Napoli Federico II

Ore 11:30-12:00  
Innovazione nelle reti PMI
Ing. Vittorio Dainelli
Rete ATEN IS

Ore 12:00-12:20
5G, tecnologie e mercati di riferimento
Ing. Dario LoParco
Manager ed esperto industria

Ore 12:20-12:40  
5G & Satellite
Ing. Paolo Bellofiore
Manager esperto industria – Consigliere ANUTEI

ANUTEI – L’Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici Italiani è riconosciuta quale personalità giuridica ed iscritta all’Albo delle Associazioni d’Arma presso il Ministero della Difesa.
È l’unica Associazione di Ufficiali Tecnici delle tre Forze Armate e dei Corpi Armati dello Stato, sia in servizio sia in congedo.  http://www.anutei.it/

ASSORETIPMI – ASSOCIAZIONE RETI DI IMPRESE PMI, è l’associazione nazionale indipendente che dal 2012 promuove e incentiva la cultura e la creazione di Reti di Imprese in tutte le Regioni Italiane come strumento concreto di sviluppo strategico, competitivo e innovativo per le nostre PMI.  https://www.retipmi.it/

ATEN IS è una Rete di Imprese attiva dal 2014 e costituita da 42 imprese. La Rete collabora con 4 Istituti Universitari ed organismi di ricerca: CNR IAC, La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre. La Rete opera nei settori Aerospazio e difesa, Sicurezza del territorio, UAV, Radar, Difesa Elettronica, Simulazione di volo, IOT, AI, Smart Farming, Smart City, Elettromedicali, Realtà Virtuale ed Aumentata, Cyber Security. Una realtà multidisciplinare come ATEN IS può veicolare agli interlocutori non solo dei servizi innovativi volti all’innovazione tecnologica e all’internazionalizzazione ma anche delle opportunità reali di collaborazione sulla Ricerca e Sviluppo. https://www.atenis.it

La CIU – Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, ex Unionquadri, tutela le professioni intellettuali; alla CIU aderiscono i quadri, ai sensi della Legge 190/85, i professionisti dipendenti e liberi, i ricercatori, le medio-alte professionalità, sia persone fisiche sia associazioni. Il Segretario CIU Lazio ing. Giovanni Gasbarrone segue le politiche per i poli industriali e ICT – 5G: http://www.ciuonline.it/comunicati-stampa/ciu-partecipa-al-convegno-sviluppo-del-5g-competitivita-sicurezza-nazionale/
La CIU è fra le Confederazioni Sindacali in Italia comparativamente maggiormente rappresentative.
Prima come Unionquadri, è presente ininterrottamente al CNEL sin dal 1989 ed è stata riconfermata, per la sua importanza, sia in occasione della significativa riduzione a metà dei membri del CNEL nel 2012 sia nella attuale consiliatura 2017 – 2022.
La CIU è membro da oltre vent’anni del Comitato Economico e Sociale Europeo di Bruxelles (CESE), organo consultivo dell’Unione Europea per l’emanazione di tutta la normativa.

Il materiale didattico – informativo inerente il seminario sarà disponibile per tutti gli iscritti tramite email nei giorni successivi allo svolgimento, in collaborazione con ANUTEI, ASSORETIPMI e la Rete imprese ATEN IS.

Partecipazione gratuita previa registrazione

La piattaforma ospita fino a 500 partecipanti, in caso di overbooking farà fede l’ordine cronologico.

Le iscrizioni chiudono il 1°giugno 2020 alle ore 24.00.

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Sciogliere i lacci della burocrazia con un’immersione nella modernità Attenti con le riforme: bisogna capire prima dove sta il male. Poi eliminare il superfluo e badare a tempi e qualità dei servizi. Parla Sabino Cassese

Pubblichiamo l’articolo pervenutoci dal CNEL:

REGIONE LAZIO: TAVOLO TECNICO CIGD.

Si è tenuta sabato 2 maggio u.s. una nuova riunione tra la Regione Lazio rappresentata dall’Assessore alle Politiche del Lavoro, Claudio Di Berardino, e le parti sociali, alla quale CIU-Unionquadri partecipa ormai stabilmente in qualità di organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa.

La Regione ha comunicato, di concerto con i rappresentanti dell’INPS, lo stato di avanzamento delle domande di cassa integrazione in deroga presentate dalle piccole aziende laziali alla Regione, che si attestano ormai stabilmente intorno alle 71.000 con una prevalenza numerica delle lavoratrici coinvolte (95.363) rispetto ai lavoratori (88.772).

L’impegno economico sopportato dalla Regione Lazio è di € 330 milioni e mezzo di euro, di cui ad oggi risultano già autorizzati circa 308 milioni.

Il tema della riunione, essendo ormai ultimato il lavoro di istruttoria delle pratiche, è stato lo stallo che sembra affliggere le procedure di pagamento dei lavoratori.

Ad oggi sono poco più di 42.000 i lavoratori pagati su una mole nettamente più ampia e questo è dovuto alla lentezza nella lavorazione delle pratiche da parte dell’INPS che sembra trovare grandi difficoltà nella gestione dei modelli SR41, i modelli cioè con cui sono stati comunicati i numeri di conto corrente dei lavoratori.

Su questo argomento si sono succeduti gli interventi di quasi tutte le sigle sindacali, dell’Ordine dei Consulenti del lavoro e della CIU, e da ogni parte è stato sottolineato come tali ritardi fossero stati previsti all’inizio delle sospensioni delle attività lavorative quando era stato chiesto all’INPS di adottare una procedura diversa e di abolire la produzione degli SR41 che concretamente avrebbe costretto l’ente a rilavorare ogni pratica già istruita dalla Regione.

Sono intervenuti successivamente i rappresentanti di ABI e Poste Italiane che hanno illustrato i dati relativi al funzionamento dell’accordo per l’anticipazione degli importi di cassa integrazione in favore dei lavoratori.

Come già illustrato nei precedenti interventi, si è evidenziata un sostanziale diffidenza da parte dei lavoratori ad usufruire di un anticipo bancario; sono solo 2.300 le pratiche evase dalle banche e circa 1.100 quelle liquidate da Poste Italiane. L’avvio delle procedure di pagamento da parte dell’INPS poi ha ulteriormente indotto i lavoratori ad aspettare i tempi del pagamento.

La CIU-Unionquadri ha sottolineato, ormai usualmente, come i ritardi verificatisi costituiscano un grave danneggiamento per i lavoratori e le famiglie che vedono sostanzialmente paralizzarsi la propria capacità di spesa e pertanto si è confermata la richiesta, in vista della gestione delle proroghe delle casse integrazione, a voler snellire in modo deciso le procedure di lavorazione per evitare l’insorgere di una emergenza sociale legata ai ritardi nei pagamenti.

Ci si è dati appuntamento alla settimana successiva per gli aggiornamenti in materia, con l’auspicio, condiviso da tutti, di commentare dati migliori.

Diretta Facebook – “L’Italia a 50 anni dallo Statuto dei Lavoratori”

📣 🗓 Martedì 26 maggio  ore 15.00
💻 Diretta Facebook su https://www.facebook.com/fenimprese/
👉 “L’Italia a 50 anni dallo Statuto dei Lavoratori”

Pietro Ichino – L’intelligenza del lavoro: Quando sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore.

… e di fronte a questo cambio di paradigma cosa deve fare il sindacato? Deve “scrollarsi di dosso l’accusa di essere il freno a mano dell’impresa” risponde l’autore, e guidare gli operai in una scommessa comune. “Deve diventare la marcia in più che consente all’impresa di diventare più produttiva e più redditizia e ai lavoratori di guadagnare di più”…

TREU: ATTUALIZZARE LO STATUTO DEI LAVORATORI CON IL DIRITTO ALLA FORMAZIONE.

Lo Statuto dei Lavoratori è la legge che ha fatto entrare i diritti costituzionali e il sindacato nelle fabbriche e ci ha accompagnato per cinquant’anni nel mondo del lavoro. È diventato patrimonio comune della nostra cultura. Adesso, però, i tempi sono cambiati, non c’è più la fabbrica di allora, c’è una frammentazione sia del lavoro che dell’impresa. Dobbiamo collaborare tutti insieme per un adeguamento della normativa che resti, però, sempre fedele allo spirito dello Statuto. A tal proposito, il CNEL vuole lanciare una riflessione a tutto campo mobilitando le organizzazioni sociali e gli esperti per costruire dei percorsi che attualizzino i principi della legge 300 in questo nuovo contesto”.

Lo ha affermato il presidente del CNEL, Tiziano Treu, aprendo il webinar su “Statuto dei Lavoratori e futuro delle relazioni di lavoro”, organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro in occasione del 50° anniversario della legge n. 300 del 20 maggio 1970 al quale sono intervenuti i giuslavoristi Franco Liso (Sapienza Università di Roma), Mariella Magnani (Università di Pavia), Riccardo Del Punta (Università di Firenze), i consiglieri esperti del CNEL Silvia Ciucciovino (Università Roma Tre), Claudio Lucifora (Università Cattolica), Michele Faioli (Università Cattolica) e i vicepresidenti del CNEL Elio Catania (Confindustria) e Gianna Fracassi (Cgil).

“Bisogna estendere i diritti anche oltre le forme del lavoro tradizionale. In primis, il diritto alla formazione che sarà il vero alimento dei lavoratori per reggere le sfide tecnologiche della fabbrica. Occorre immaginare i tipi di partecipazione da promuovere per aiutare i singoli e non lasciarli soli nelle imprese del futuro che possono essere incerte, complicate e che quindi vanno rese anch’esse più rispondenti alle persone”, ha aggiunto Treu.

Secondo il prof. Franco Liso, che ha svolto la prima relazione, “la parziale perdita di centralità dei contenuti dello Staturo rispetto alle strutturali trasformazioni intervenute nel tessuto economico ed organizzativo, richiede una sua attualizzazione e la necessità di un recupero dei valori da esso espressi attraverso tutele di tipo nuovo. È necessaria anche un rilancio in particolare della sua anima promozionale nella prospettiva di una maggiore responsabilizzazione delle parti sociali nella creazione e nel governo della ragolazione dei rapporti di lavoro”.

Al suo intervento è seguito quello della prof. Mariella Magnani che sostiene che “lo statuto dei lavoratori va completato ed attualizzato. Il problema non riguarda tanto la teoria perché molte soluzioni sono state individuate ed ormai raccolgono un significativo consenso, quanto la mancanza di visione e della cultura del riformismo necessaria per realizzarle”.

Di grande interesse anche il punto di vista del prof. Riccardo Del Punta dell’Università di Firenze secondo cui: “L’idea di Statuto può essere rilanciata ma a condizione di modernizzarla in rapporto alle esigenze dei lavoratori e delle imprese del XXI secolo”.

Alle prime tre relazioni sono seguiti interventi programmati di tre Consiglieri esperti del CNEL. Il prof. Claudio Lucifora ha richiamato i cambiamenti che sono intervenuti nella struttura del sistema produttivo e nell’occupazione dagli anni ’70 ad oggi. “I contorni del lavoro dipendente sono più sfumati, i luoghi del lavoro non sono più nelle fabbriche, i tempi del lavoro sono flessibili. In questo nuovo scenario è necessario ripensare ai meccanismi di regolazione del lavoro e dei diritti dei lavoratori rimettendo il lavoro e la responsabilità sociale delle imprese al centro del dibattito”, ha affermato.

Secondo la prof. Silvia Ciucciovino “è necessario creare un sistema di tutele per i nuovi diritti soggettivi collegati al mercato del lavoro. Serve, inoltre, una revisione e aggiornamento della normativa promozionale del sindacato collegata alla verifica della legittimazione rappresentativa dei soggetti sindacali”.

Il prof. Michele Faioli, anch’egli Consigliere esperto del CNEL, ha sollecitato una riflessione sulla relazione tra macchina intelligente e lavoratore, insistendo sulla necessità di arricchire lo Statuto dei lavoratori con uno “Statuto dei lavoratori nella fabbrica 4.0″, all’interno del quale indicare il modo mediante cui si può realizzare “un’equilibrata combinazione dei poteri del datore di lavoro ‘algoritmico’ con i diritti della persona”.

Per il vicepresidente Elio Catania, “l’evoluzione dell’organizzazione aziendale secondo modelli sempre più dinamici e la necessità di condivisione dei destini dell’impresa tra lavoratori ed imprenditori indicano chiaramente il nuovo percorso per definire diritti e doveri. Serve una visione condivisa che guardi al futuro, che parta dalla centralità del lavoro legato allo sviluppo e alla crescita delle imprese. Per cogliere le opportunità nell’interesse collettivo”.

Conclusioni affidate alla vicepresidente del CNEL Gianna Fracassi  secondo cui “il miglior modo di celebrare lo Statuto è mettere in campo una nuova stagione di diritti e di tutele universali per tutti”.