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Confal Federazione Scuola ha aderito alla CIU.

L’anno 2020 il giorno 23 del mese di settembre, in Roma via Antonio Gramsci,34  la CIU Confederazione Italiana delle Professioni Intellettuali, membro del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), membro a Bruxelles del Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE), Organo consultivo obbligatorio dell’Unione europea, rappresentata dal presidente nazionale  Dott.ssa Gabriella Ancora;  La Confal Federazione Scuola Nazionale, rappresentata dal Segretario Generale Prof. Raffaele Di Lecce, hanno sottoscritto la convenzione politico sindacale attraverso la quale la Confal Federazione Scuola ha aderito alla CIU –Confederazione Italiana di Unioni delle Professioni Intellettuali. La condivisione dell’accordo politico sindacale, l’adesione alla CIU, commenta il Prof. Raffaele Di Lecce, nasce con l’obiettivo di divenire una forza sindacale determinante nel dialogo sociale ed in grado di distinguersi nel panorama sindacale per la capacità di interloquire con altri soggetti in campo, ed allo scopo di realizzare sui temi dell’istruzione e della formazione una comune elaborazione. Inoltre la collaborazione maturata in questi anni, attraverso la sottoscrizione di CCNL 2019/2022  relativi ai Corsi d’Istruzione, Formazione, Cultura Varia del personale afferente le scuole paritarie di ogni ordine e grado, dal personale delle istituzioni di alta cultura Universitaria ed Accademie Legalmente Riconosciute (CONFAL FEDERAZIONE SCUOLA -CIU-FIDEF-FIINSEI-CONFIMPRESEITALIA- FDP), ha contribuito a rafforzare i  rapporti e a rendere concreta l’adesione.

Per il raggiungimento di obiettivi comuni,  commenta la  Dott. Gabriella Ancora  occorrerà  promuovere gli istituti della formazione professionale, valorizzare le risorse umane ,la crescita delle capacità professionali dei lavoratori, promuovere l’istituto della conciliazione e dell’arbitrato e il  raggiungimento di una maggiore rappresentatività nel sistema pubblico d’Istruzione finalizzato alla presentazione di liste per le prossime elezioni delle RSU e anche ai fini di una maggiore diffusione territoriale.

Dal Corriere della Sera: Prof. Maurizio Mensi parteciperà alla I° Festa Nazionale dell’AEPI.

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Dal Corriere della Sera:

Prof. Maurizio Mensi – rappresentante CIU al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE di Bruxelles parteciperà alla I° Festa Nazionale dell’AEPI – Confederazione nostra aderente.

Scarica il programma qui.

Cordoglio CIU – Unionquadri per la scomparsa di Luigi Arisio.

Martedì 29 settembre, si è spento a 94 anni Luigi Arisio, artefice della marcia dei Quarantamila che vide la partecipazione attiva anche dell’allora giovane Unione Italiana Quadri (ora CIU-Unionquadri).

Il 14 ottobre 1980 la Città di Torino vide il pacifico, ma imponente, attraversamento della città degli impiegati e dei quadri Fiat, provenienti da tutto il Piemonte, che protestavano contro i picchetti che, da 35 giorni, bloccavano gli accessi in fabbrica con atti di non corretta dialettica sindacato/azienda.

L’evento determinò un vero “giro di boa” nei rapporti tra sindacato e grandi aziende, e si attivó un tale fermento culturale, di opinione e politico (tanto che la Unionquadri da allora è costantemente presente al CNEL), che determinò la nascita ufficiale della categoria dei Quadri (già realtà in Francia e Germania) con l’approvazione della legge 190/1985 con un articolato fortemente voluto dall’Unionquadri.

La CIU-Unionquadri non dimentica l’impegno civile e il valore della difesa dei diritti che seppe esprimere Luigi Arisio.

La Marcia dei quarantamila, da lui fortemente voluta e dall’Unionquadri fortemente appoggiata, fece assumere alla categoria dei Quadri un protagonimo che ha cambiato la storia delle relazioni sindacali in Italia. Da quel momento le Organizzazioni sindacali tradizionali, generaliste, dovettero tener conto dell’esistenza della forza rappresentativa dei Quadri, che ne sapeva ascoltare la voce, per poi contrattare con le aziende ponendo temi dedicati al fondamentale sviluppo delle capacità professionali, spingendo sulla formazione continua di alto livello.

In quella difficile stagione Luigi Arisio seppe coagulare attorno a sé il consenso e l’azione della parte qualificata del mondo del lavoro Fiat, di coloro cioè, che non vedevano tutelate nel modo giusto le proprie responsabilità operative e di coordinamento.

Figlio di un operaio e di una casalinga, Arisio frequentò la scuola allievi Lancia e poi ebbe il ruolo di capo reparto sellerie in Fiat.

Nel 1974 fu tra i fondatori del coordinamento dei capi e quadri Fiat (Aqcf).

Nel 1975 a Torino muoveva i primi passi anche l’Unione Italiana Quadri, fondata da Corrado Rossitto.

Si ebbe sintonia d’intenti, e le due organizzazioni collaborarono strettamente, con una cooperazione che continuò e si estese, tanto che, nel seguito della manifestazione già ricordata, Luigi Arisio ci ringraziò pubblicamente.

L’intera CIU-Unionquadri (Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali) porge sentite condoglianze al figlio Roberto e a tutta la famiglia.

CIU rinnovata al CESE a Bruxelles.

CIU rinnovata al CESE – Comitato Economico e Sociale Europeo – a Bruxelles per il prossimo quinquennio 2020 – 2025.

Auguri di buon lavoro al nostro rappresentante Prof. Maurizio Mensi!

Poste, da Antitrust multa da 5 milioni per raccomandate ingannevoli.

Per il Garante il comportamento di Poste provoca danni non solo ai consumatori, ma anche al sistema giustizia del Paese.

Multa da 5 milioni di euro al gruppo Poste Italiane, accusato di condotte ingannevoli nella gestione del servizio. L’Antitrust ha irrogato la sanzione massima consentita dalla legge anche se non deterrente in rapporto al fatturato del gruppo pari nel 2019 a 3,492 miliardi di euro, «per aver adottato una pratica commerciale scorretta in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate». Lo comunica l’Autorità in una nota. Per il Garante il comportamento di Poste provoca danni non solo ai consumatori, ma anche al sistema giustizia del Paese.

In particolare, l’Autorità ha accertato che il tentativo di recapito delle raccomandate non viene sempre esperito con la tempistica e la certezza enfatizzate nei messaggi pubblicitari, venendo, peraltro, frequentemente effettuato con modalità diverse da quelle prescritte dalla legge. Infatti, Poste Italiane talvolta utilizza per comodità il deposito dell’avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche quando sarebbe stato possibile consegnarla nelle mani del destinatario. Al riguardo, numerosissimi risultano essere i reclami dei consumatori che hanno segnalato il mancato tentativo di consegna delle raccomandate, anche quando avevano la certezza di essere stati presenti nella propria abitazione (si pensi ad esempio alle persone costrette a casa in quanto portatrici di handicap o per l’emergenza sanitaria durante il lockdown).

La conseguenza di detti comportamenti in relazione ai quali Poste Italiane non ha adottato le dovute misure di controllo e correttive – informa l’Antitrust in una nota – provoca un inammissibile onere a carico dei consumatori costretti a lunghe perdite di tempo e di denaro per poter ritirare le raccomandate non diligentemente consegnate.

L’Autorità ha, altresì, accertato la sussistenza di omissioni informative anche nei messaggi pubblicitari di promozione del servizio di ritiro digitale delle raccomandate, in quanto non viene chiarito che tale servizio è utilizzabile per i soli invii originati digitalmente. Le condotte descritte provocano, inoltre, gravi danni al sistema giustizia del Paese per i ritardi dovuti ad errate notifiche nell’espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati, come più volte affermato nelle Relazioni Annuali sullo stato della giustizia citate nel provvedimento.

Data l’estrema gravità e frequenza della pratica ed i notevolissimi danni arrecati ai consumatori, la sanzione è stata irrogata nella misura massima. Tuttavia, la medesima non risulta deterrente in rapporto al fatturato specifico generato da Poste Italiane nel solo anno 2019 pari a 3,492 miliardi di euro. Al riguardo, non è stata ancora recepita nell’ordinamento nazionale la Direttiva Europea 2019/2161 che fissa il massimo edittale della sanzione irrogabile al 4% del fatturato annuo.

Consumatori: su Poste vittoria utenti, ora ristori

«Una vittoria dei consumatori»: così l’Unc (Unione nazionale consumatori) commenta la decisione dell’Antitrust che ha irrogato una multa da 5 milioni di euro a Poste italiane sul servizio delle raccomandate. Dello stesso avviso il Codacons, che ora chiede “un incontro urgente” ai vertici delle Poste per “studiare forme di indennizzo in favore degli utenti danneggiati”. “Sono state accolte le tante denunce sulle anomalie nella consegna delle raccomandate segnalate in tutta Italia dagli utenti”, afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi: “Una pratica scorretta quella di Poste che ha prodotto un palese danno materiale ad una moltitudine di soggetti, che – sostiene – ora devono essere risarciti”. E’ “un’ottima notizia”, afferma il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona. Però “purtroppo, come ammette la stessa Antitrust, per colpa del legislatore è una vittoria parziale. Da sempre chiediamo di togliere il tetto alle multe di tutte le Authority e di prevedere che le sanzioni siano sempre, per legge, superiori all’illecito guadagno, altrimenti non potranno mai avere alcun effetto deterrente”.