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Controlli Green Pass – Il nostro Centro Studi ha proceduto ad una breve ricognizione della materia e quindi a stilare alcune indicazioni.

Soggetti sottoposti all’obbligo.

Il decreto-legge 21 settembre 2021 n.127 (decreto Green Pass) impone al personale del settore privato inclusi i lavoratori autonomi ed i familiari ed a chiunque in forza di un contratto entri in azienda di essere in possesso dell’apposita certificazione COVID 19 (Green Pass), ivi compresi artigiani, agenti di commercio e fornitori.

L’obbligo si estende anche a chi acceda alla mensa aziendale ed a chi, pur operando in lavoro agile si debba recare per qualunque motivo in azienda.

Non sono tenuti all’obbligo coloro che siano in qualsiasi modo esenti dalla vaccinazione. Costoro dovranno presentare apposita certificazione al medico competente che ne darà comunicazione al datore di lavoro.

Le modalità di accertamento erano affidate sino al 30 settembre 2021 con successiva proroga al 30 novembre 2021, alle certificazioni cartacee secondo quanto previsto dalla circolare 4.8.2021 del Ministero della Sanità.

La durata dell’obbligo di presentazione del Green Pass è fatta partire dal 15.10.2021 (venerdì) al 31.12.2021 data di scadenza del periodo emergenziale.

In ogni caso, per le esenzioni, datore di lavoro non è autorizzato al trattamento diretto di questo dato sanitario. Il certificato di esenzione alla vaccinazione dovrà essere fornito dal lavoratore al medico competente, il quale si limiterà a informare il datore riguardo i lavoratori ai quali non deve essere svolto il controllo del Green Pass, senza ulteriori trattamenti di dati sanitari degli interessati.

I controlli.

I controlli possono avvenire anche a campione sia precedentemente all’entrata in azienda che nell’ambito della stessa.

La verifica va effettuata mediante scansione del QR code del Green Pass mediante l’app VERIFICA C19.

Sono preferibili i controlli preventivi che potranno avvenire a campione oppure estendersi a chiunque entri in azienda.

Quest’ultimo sistema appare preferibile in quanto permette un controllo generalizzato ed impedisce l’accertamento di situazioni di scopertura all’interno dell’azienda che comportano sanzioni e denunce al Prefetto.

Quindi il sistema più semplice ed efficace sarebbe quello del controllo generalizzato in entrata.

Le modalità di controllo devono essere predefinite e notiziate ai lavoratori.

Con documento scritto dovranno essere identificate ed incaricate le persone addette ai controlli.

Si tratterà di adottare un atto formale contenente le istruzioni per la verifica.

I soggetti addetti al controllo possono essere sia dipendenti dell’azienda, o di società appaltatrici dei servizi di sicurezza.

Si suggerisce di inserire nella nomina dei soggetti incaricati anche l’autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi degli articoli 29 e seguenti del GDPR – Regolamento UE 2016/679 e DLGS n.196/2003 (codice privacy).

Conseguenze.

Appena effettuati i controlli, i lavoratori che risultino privi della certificazione o dichiarino di non possederla, devono essere allontanati e considerati assenti ingiustificati, ma non va inflitta loro alcuna sanzione, ma saranno privati della retribuzione e da ogni obbligo connesso (contributi), TFR, per tutto il periodo di assenza. Quindi non potranno mettersi in malattia o richiedere una volta assenti altre forme di aspettativa magari più vantaggiose, in quanto il rapporto di lavoro è in totale quiescenza.

Essi avranno diritto alla conservazione del posto di lavoro (come se fossero in aspettativa non retribuita).

Potranno rientrare in qualunque momento previa presentazione della certificazione richiesta.

In questo caso, per motivi organizzativi, si potrà richiedere agli stessi una comunicazione scritta di rientro con un termine per il datore di lavoro di almeno tre giorni per organizzare il posto di lavoro.

Diversa invece sarà la posizione di quanti presenti in azienda, nell’ambito di un controllo, saranno accertati privi del green Pass.

In quest’ultimo caso, l’addetto ai controlli, dovrà segnalare il nominativo al prefetto per l’irrogazione al lavoratore medesimo di una sanzione amministrativa (da euro 600 a 1500) e potrà essere avviata contro i medesimi apposita procedura disciplinare con contestuale sospensione del rapporto senza retribuzione (provvedimento che non assume valenza disciplinare).

Sanzioni sono inoltre previste per i datori di lavoro che non ottemperano a queste disposizioni.

Dette sanzioni possono comportare misure interdittive e la chiusura dell’esercizio. Quindi converrà documentare adeguatamente l’attività di controllo svolta.

All’atto pratico, si consiglia di:

  1. Effettuare i controlli in massa e generalizzati prima dell’entrata in azienda-
  2. Nel caso di dipendente o addetto privo del Green Pass esso va allontanato, consegnandoli o inviandoli poi apposita nota con cui si comunica che egli sarà considerato assente ingiustificato sino alla cessazione del periodo di emergenza 31.12.2021, salvo proroghe senza retribuzione ed istituti connessi, ma senza che ciò costituisca illecito disciplinare.

Gli dovrà essere comunicato che potrà rientrare in azienda e riprendere l’attività lavorativa nel caso in cui risulti munito di Green Pass con un preavviso all’azienda di n.3 giorni per permettere la sua utile collocazione.

  1. Nel caso in cui il dipendente protesti o faccia resistenza, andrà valutata la portata del suo comportamento, nel caso in cui si limiti a protestare, converrà non dare seguito alla cosa, nel caso di resistenza o tentativo di forzare i controlli, sarà bene chiamare la forza pubblica e dar luogo a contestazione disciplinare.
  2. Nel caso in cui il dipendente sia collocato in malattia o in aspettativa prima della data del 15.10.2021, non si dovrà dare corso a provvedimento alcuno, sino al rientro in cui gli si chiederà il Green Pass.
  3. Se un dipendente senza nulla segnalare, non si presenterà alla data del 15.10.21 per il controllo, andrà contestata l’assenza ingiustificata e si procederà disciplinarmente.
  4. Qualora invece il dipendente segnali di non essere in possesso del Green Pass alla data del 15.10.2021 si darà corso all’assenza ingiustificata senza sanzione disciplinare e senza retribuzione, come accade per chi all’ingresso non sarà in possesso di valido Green Pass.
  5. Qualora invece, chi obbligato al Green Pass ne venga sorpreso privo in azienda, dovrà essere fatta immediata segnalazione al prefetto ed il soggetto dovrà essere in ogni caso allontanato. Contro il medesimo potrà aprirsi procedimento disciplinare.
  6. In caso di difficoltà applicativa, si potrà almeno temporaneamente ricorrere ad istituti contrattuali quali le ferie, l’aspettativa, il permesso, il ricorso al lavoro agile.
  7. Si fa notare che nelle aziende con un numero di dipendenti inferiore a 15, la sospensione del lavoratore privo di green pass, è stabilita automaticamente al 31.12.2020 e l’azienda potrà sostituire il dipendente così assente con un lavoratore a termine o somministrato.

CIU UNIONQUADRI – COMUNICATO PER GLI ISCRITTI – Obbligo di Green Pass e tutela del lavoro e dell’economia.

Questa organizzazione sindacale in vista della scadenza del 15.10.2021, che comporterà l’obbligo del Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro, senza voler interferire nella materia della prevenzione della pandemia, nota alcuni punti che permetterebbero una migliore applicazione delle normative sanitarie, semplificando e garantendo l’accesso al lavoro ed evitando una situazione incresciosa per i dipendenti e per l’economia.

  1. In primo luogo, nella data del 15.10.2021, vengono pure meno i criteri emergenziali che hanno garantito nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, un’ampia applicazione del lavoro agile. Questa coincidenza di termini rende maggiormente gravosa l’applicazione dell’obbligo del Green Pass, in quanto molti dipendenti nelle pubbliche amministrazioni, si troveranno a dover tornare in sede, provvedendo a adeguarsi alle norme in tema di Green Pass. Verrà così a crearsi una sorta di “ingorgo sanitario”.
  2. Il lavoro agile in molti casi potrebbe ovviare almeno temporaneamente alla mancanza del Green Pass.
  3. Altri istituti contrattuali e operativi potrebbero attutire l’impatto temporale della norma, ci riferiamo all’utilizzo di ferie, di percorsi formativi on line, di permessi ed aspettative, tenuto presente che ad oggi, la scadenza dell’obbligo di Green Pass è prevista per il 31.12.2021.
  4. Per quanti si vedranno allontanati dal lavoro, suggeriamo, qualora sussistano reali difficoltà all’acquisizione del tampone, a segnalarlo con nota scritta al datore di lavoro ed allo scrivente sindacato.

Assalto Cgil Roma – La CIU esprime solidarietà.

Nulla può giustificare l’efferato e vigliacco attacco subito dalla CGIL sabato pomeriggio, azione che colpisce al cuore la democrazia e i lavoratori tutti. Esprimiamo tutta la solidarietà e ci stringiamo intorno al movimento sindacale colpito. Così in una nota il Presidente CIU Unionquadri Gabriella Ancora.

Sicurezza dei dati e Cloud nazionale: le prossime sfide di una P.A. che vuole essere moderna.

Sicurezza dei dati e Cloud nazionale: le prossime sfide di una P.A. che vuole essere moderna.

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione rappresenta uno degli obiettivi prioritari contenuti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, scopo da raggiungere dispiegando diverse misure atte a garantire a cittadini e imprese servizi pubblici di maggiore qualità, efficienza e modernità.

 

Per questo, all’interno del PNRR, sono stati previsti notevoli investimenti nella trasformazione digitale degli uffici pubblici. Il rafforzamento dei servizi pubblici digitali, secondo il documento trasmesso a Bruxelles la scorsa primavera, poggerà su una serie di interventi c.d. “abilitanti”, tra cui la migrazione al cloud dei dati in possesso da tutte le amministrazioni e il rafforzamento della cybersecurity nazionale. In particolare, la realizzazione di un cloud nazionale, un luogo virtuale – in Rete – dove le pubbliche amministrazioni potranno archiviare tutti i dati dei cittadini in maniera rapida e sicura (ma soprattutto innovativa) appare fondamentale.

 

Le infrastrutture digitali, nel privato come nel pubblico, infatti, ricoprono un ruolo vitale per gran parte delle attività quotidiane, e costituiscono l’ossatura portante del sistema di servizi che le amministrazioni utilizzano ed erogano a cittadini e imprese. Sulla spinta di ciò, il nostro Paese si è dotato di una “Strategia Cloud Italia”, una serie di azioni che prevedono la realizzazione di un sistema operativo nazionale mediante l’adozione del cloud computing nel settore pubblico, da realizzare attraverso infrastrutture digitali pubbliche affidabili, sicure ed economicamente sostenibili.

 

Il cloud costituisce la principale piattaforma abilitante per gli strumenti della trasformazione digitale, dall’intelligenza artificiale all’Internet of things, e la strategia avviata dall’Italia con il Pnrr consentirà al nostro Paese di allinearsi a quelli più avanzati” ha commentato Gabriella Àncora, Presidente nazionale di CIU-Unionquadri, Confederazione che tutela i quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti e il mondo delle professioni intellettuali, organizzazione presente al CNEL e in diverse organizzazioni internazionali. “Sul punto segnalo gli interessanti approfondimenti prodotti dal Prof. Maurizio Mensi, rappresentante della Ciu-Unionquadri presso il CESE a Bruxelles, che ha ben evidenziato come la riduzione della superficie d’attacco, unita alla razionalizzazione, ammodernamento e standardizzazione tecnologica delle applicazioni in uso alla Pubblica Amministrazione consentirà di applicare i principi di sicurezza a tutte le infrastrutture innovative della P.A., così da scongiurare un nuovo attacco come quello subito dai sistemi sanitari della Regione Lazio quest’estate”.

Assicurare l’autonomia tecnologica del Paese, in un momento storico dove gran parte degli interessi nazionali viaggia in Rete, appare basilare, ed è strumentale a garantire il controllo sulla sicurezza dei dati dei cittadini aumentando, nel contempo, la resilienza dei servizi digitali.

Dai lavori del Prof. Mensi su questo argomento mi piace rilevare come ogni processo di allocazione e gestione di ingenti quantità di dati, non solo personali, quale avviene con il cloud, assume necessariamente una connotazione geopolitica. Entra in gioco, infatti, anche il tema della sovranità digitale nella sua accezione più diffusa, vale a dire l’indipendenza tecnologica, insieme al tema più ampio della sicurezza degli innovativi strumenti di lavoro”. “Come sindacato ci stiamo interrogando su quale possa essere il percorso che la P.A. e – in generale – ogni realtà pubblica e privata debba intraprendere affinché il middle management e i professionisti della conoscenza possano portare il proprio contributo nell’ambito delle prossime sfide tecnologicheha sottolineato il Presidente della CIU-Unionquadri.La capacità di prevenzione, controllo continuo e intervento in difesa delle infrastrutture tecnologiche esige una formazione puntuale e di eccellente qualità. Da qui l’ipotesi di creare dei percorsi formativi ad hoc, sotto la guida del CNEL, che è la casa delle principali parti sociali, e aperti a tutti gli attori pubblici e privati impegnati nell’istruzione di qualità che permettano di fornire il massimo della conoscenza all’interno di percorsi di Alta formazione e addestramento pratico, certificandone le competenze, a tutte quelle figure chiamate a gestire la sicurezza e, in definitiva a supportare tutto il futuro del sistema Paese.

“Partecipazione dell’ing Giovanni Gasbarrone, Segretario Regionale CIU Lazio e vice Presidente ANUTEI ad IOTHINGS World”

Il 29 settembre 2021 il Segretario Regionale CIU – Unionquadri Lazio e Vicepresidente ANUTEI – Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell’Esercito Italiano, Ing. Giovanni Gasbarrone, parteciperà A Milano, come membro della Giuria dell’Advisory Group che assegnerà il premio alle migliori proposte di start up, aziende e professionisti nell’ambito del IOTHINGS WORLD, evento italiano più importante nell’ambito delle tecnologie IoT.

La Giuria che valuta i progetti di IOTHINGS AWARDS è composta da Esperti e Top Manager delle principali realtà italiane ed internazionali protagoniste della trasformazione digitale.

Advisory Board – IOTHINGS World

Mercati verticali e Tlc sempre più integrati con il salto di paradigma abilitato dalle nuove reti. L’impatto del 5G su smart city e smart working determinerà una svolta sui contratti e le relazioni industriali. L’Ing. Gasbarrone segue da tempo gli sviluppi che interessano il mondo delle alte professionalità e dei Quadri; ci sarà un salto di paradigma nel modo di vivere e lavorare in ambito smart city e smart factory con l’avvento del 5G, specie per le competenze digitali richieste e la ridefinizione del ruolo dei quadri.

La rivoluzione nel mondo del lavoro con lo Smart Working è abilitata dalla rete 5G che, per le sue caratteristiche uniche di bassa latenza ed alta velocità, consente nuove modalità di lavoro collaborativo.

Il salto di paradigma, per ricercatori e alte professionalità, sarà ancora più evidente, ma niente sarà più come prima per tutti i professionisti. Collaborare e condividere i processi produttivi con il controllo a distanza sarà il nuovo scenario reso possibile dalla tecnologia abilitante del 5G all’internet “tattile”.
Questo mutamento nell’organizzazione del lavoro porterà ad un rinnovato sviluppo socioeconomico ed industriale indotto, proprio, dallo sviluppo del 5G. Assisteremo per esempio nel Lazio alla valorizzazione delle professionalità dei poli industriali presenti nei settori Telecomunicazioni, Aerospazio e nelle start up. In particolare, saranno i poli di ricerca all’avanguardia in Europa situati nell’area industriale della Tiburtina e nelle sedi direzionali delle aziende di telecomunicazioni a Roma e provincia. Inoltre, a Roma è presente l’ASI, l’agenzia spaziale italiana e molte delle aziende che a livello nazionale e internazionale sono leader nel settore TLC aerospaziale.

approfondimenti:

Home – IOTHINGS Awards

https://www.agendadigitale.eu/infrastrutture/5g-cosa-cambia-per-il-mondo-del-lavoro/

5G, cosa cambia per il mondo del lavoro – Agenda Digitale

5G e Industria 4.0, il ruolo delle telco per la quarta rivoluzione industriale – Agenda Digitale

Presentazione del Prof. Maurizio Mensi – Consigliere CESE per CIU – Unionquadri al convegno sulla nuova Agenzia per la Cybersecurity.

La CIU partecipa al I° Congresso Nazionale di Unilavoro PMI.

La CIU ha partecipato giovedì 16 settembre al I° Congresso Nazionale di Unilavoro PMI, aderente CIU, che si è svolto a Roma presso l’auditorium del Centro Congressi Frentani.

Ha aperto i lavori il Vicesegretario Nazionale, Giandomenico Guadagno che ha poi introdotto la relazione del Segretario Nazionale Vito Frijia.

Marco Ancora, Responsabile dei Rapporti Istituzionali e Culturali della CIU, ha portato il saluto della Confederazione e ha illustrato i cambiamenti nel mondo del lavoro delle professioni intellettuali e culturali, in particolare alla luce dei cambiamenti derivanti dall’attuale pandemia.

All’appuntamento hanno preso parte i Segretari Generali delle oltre cento sedi territoriali, i componenti del Consiglio Nazionale e i coordinatori Regionali, che si sono confrontati con professionisti di settore e rappresentanti delle istituzioni come l’ex Ministro della Giustizia On. Alfonso Bonafede, il Responsabile Economia e Finanza del Partito Democratico Sen. Antonio Misiani e il Senatore della Lega William De Vecchis.

Il Congresso ha rappresentato un’occasione importante per discutere e approfondire i temi fondamentali per il rilancio delle imprese: dagli strumenti della bilateralità e la formazione finanziata fino al credito d’imposta, la formazione 4.0 e i processi di internazionalizzazione. Il dialogo con i parlamentari presenti si è svolto in particolare sulla riforma fiscale, la necessità di ridurre gli adempimenti burocratici per le micro e piccole imprese, ed una revisione del Decreto 81/2008 – Testo Unico Sicurezza sul Lavoro. Su quest’ultimo tema Unilavoro PMI ha da tempo proposto minori oneri per le attività a basso rischio ed il coinvolgimento della scuola, in modo da infondere alle future generazioni la cultura della sicurezza sul lavoro.