BENE LA RIDUZIONE DEL CUNEO FISCALE PREVISTA NELL’AGENDA PER LA CRESCITA – SUL BLOCCO DELLE RIVALUTAZIONI LA CIU CHIEDE CHE VENGA CALCOLATO SULL’IMPORTO NETTO DELLE PENSIONI.
È del tutto insufficiente, infatti, la misura prevista dal Ministro del Lavoro Enrico Giovannini di eliminare il blocco della rivalutazione delle pensioni per gli assegni dell’INPS fino a sei volte il minimo, ovvero pari a 2.886 euro “lordi”.
Per la CIU è necessario, infatti, innalzare lo scaglione per il quale non si ha più diritto alla rivalutazione della pensione, altrimenti si rischia di continuare a penalizzare il ceto medio.
“Il problema, in realtà è a monte” precisa Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU “giacché si tiene in considerazione l’importo ‘lordo’ della pensione e non già quello ‘netto’ come invece sarebbe giusto e corretto, per non illudere i cittadini”.
Infatti, è vero, che un terzo della pensione lorda è trattenuto dalle tasse e da altre ritenute. L’importo “lordo”, pertanto, viene notevolmente ridotto a causa di tale prelievo.
“È necessario” sottolinea Rossitto “difendere il potere di acquisto dei pensionati, anche per aumentare i consumi. È fondamentale, per ciò che attiene i quadri, ovvero la categoria che rappresentiamo, innalzare lo scaglione per il quale non si ha più diritto alla rivalutazione della pensione, ma soprattutto tenere in considerazione gli importi netti della stessa”.