Comunicati Stampa

DECRETO SULLA PRODUTTIVITA’.

DECRETO SULLA PRODUTTIVITA’

PER LA CIU BENE L’AUMENTO A 40.000€ DEL LIMITE DI REDDITO PER LA DETASSAZIONE MA ESTREMAMENTE PERICOLOSA L’INTRODUZIONE DEL DEMANSIONAMENTO

È stato approvato il Dpcm che disciplina le misure sperimentali per l’incremento della produttività per il 2013. Il testo prevede la tassazione agevolata del 10% sui salari c.d. di produttività per il lavoro dipendente (esclusivamente privato). La CIU accoglie positivamente l’innalzamento della soglia di reddito annuale per usufruire della detassazione (dal 35.000€ del 2010 a 40.000€), benché si preveda una soglia massima di retribuzione detassabile di 2.500€, “si è adeguata, finalmente, l’agevolazione fiscale anche ai redditi medi, stabilendo una premessa per la tassazione agevolata che dovrà svilupparsi anche per le fasce di medio-alta professionalità, che sono quelle maggiormente interessate da interventi di questo tipo”” ha dichiarato Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU. Ma è la parte in cui si prevede che l’incentivo possa riguardare “l’attivazione di interventi in materia di fungibilità delle mansioni” a preoccupare la CIU che ha messo l’accento già in passato sulla illegittimità di misure come questa volte a legalizzare il demansionamento “in primo luogo perché i Quadri, da noi rappresentati” – ha proseguito Rossitto – “sono una categoria prevista dal codice civile (art. 2095 e Legge 190/1985) e non una categoria stabilita in sede di contrattazione collettiva come le altre ed inoltre poiché nonostante la CIU sia l’unico rappresentante al CNEL della categoria dei Quadri – non venne chiamata a partecipare agli incontri tra Governo e Parti Sociali che sfociarono nella stesura dell’accordo sulla produttività che è stata la premessa per questo decreto. Vien da sé che chi in quel documento ha aderito all’istituto del demansionamento non rappresenta sicuramente la categoria dei Quadri”.

COLLABORAZIONE CIU – AIG IN SICILIA.

Il Segretario Regionale della CIU Franco Notarrigo ha partecipato all’Ostello della Gioventù di Palermo, all’inaugurazione del Laboratorio di Teatro del Progetto Ostello. Importante e significativa iniziativa per il turismo giovanile e per i giovani della città. Il Geom. Francesco Notarrigo, Segretario regionale Sicilia della CIU, ha portato il saluto del Presidente Nazionale, Corrado Rossitto, e illustrato i contenuti dell’altra importante e fattiva collaborazione stabilita di recente tra CIU e A.I.G., che unisce le due sigle a livello nazionale ed internazionale in un fitto programma di iniziative convegnistiche, formative, informative e culturali, con obiettivo la crescita e lo sviluppo dei giovani, dei professionisti e dei “quadri” italiani, ma anche delle economie e delle professionalità legate al turismo, grande risorsa nazionale. All’inaugurazione, hanno preso parte, tra gli altri: il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il Presidente nazionale di A.I.G., Anita Baldi, Il Segretario nazionale Carmelo Lentino. L’incontro, moderato dal giornalista Roberto Messina, responsabile nazionale della Comunicazione di A.I.G.

COSTITUITA LA RAPPRESENTANZA CIU IN ALBANIA.

COSTITUITA LA RAPPRESENTANZA CIU IN ALBANIA

In Albania è stata costituita la delegazione CIU dei professionisti italiani all’Estero. Il Dr. Graziano Crispino, è il Responsabile della predetta delegazione CIU con sede a Tirana.

LA CIU SUL BONUS PRODUTTIVITÀ DEL GOVERNO: RUOLI E FASCE DI ETA’.

LA CIU SUL BONUS PRODUTTIVITÀ DEL GOVERNO: RUOLI E FASCE DI ETA’.

Per la CIU i criteri relativi al prossimo provvedimento del Governo sulla produttività, che consentiranno un’aliquota agevolata fiscale al 10%, non debbono più fare riferimento agli istituti della contrattazione nazionale (straordinari, turni, ecc…), sostanzialmente con trattamenti a pioggia, ma essere strettamente connessi a meccanismi di selettività in accordi aziendali o individuali compatibili con l’innovazione, le specificità dei ruoli e delle fasce di età. Inoltre la CIU sottolinea come la soglia di reddito non debba essere inferiore ai 60.000 euro, altrimenti vengono esclude le fasce medio – alte in quanto sono i maggiori protagonisti nel raggiungimento degli obbiettivi di produttività.

UN’ALTRA BELLA VITTORIA PER LA CONFEDERAZIONE: IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA LA CIU AL CNEL.

UN’ALTRA BELLA VITTORIA PER LA CONFEDERAZIONE: IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA LA CIU AL CNEL

Con la sentenza n. 6358/2012 il Consiglio di Stato accoglie la decisione n. 5166/2011 del T.A.R. del Lazio con la quale si conferma la CIU a membro del CNEL, rigettando così il ricorso promosso dall’ U.S.A.E. . Il Consiglio di Stato nell’affermare, ancora una volta, i principi della maggiore rappresentatività e del “pluralismo rappresentativo” che presiedono alla nomina dei rappresentanti delle categorie al CNEL, conferma che anche a seguito delle modifiche introdotte dalla L. n.214/2011 (che ha dimezzato il numero dei componenti al CNEL), resta invariato il procedimento di nomina e sua articolazione. Così le motivazioni: “per la parte concernente il riconoscimento di un rappresentante alla CIU è applicato il criterio della maggiore rappresentatività in senso comparativo, con riferimento alla specifica sottocategoria dei dirigenti e quadri solo la CIU poteva vantare una significativa rappresentatività, sia in ragione del numero dei CCNL (25) e accordi collettivi (4) sottoscritti nel settore privato, sia della maggiore diffusione territoriale”, “l’applicazione di tale criterio” concludono i giudici “ha consentito di assegnare una rappresentanza alla figura professionale dei quadri, e quindi di soddisfare l’esigenza di assicurare l’effettiva presenza di tutte le articolazioni della sottocategoria”.

APPROVAZIONE DELLA LEGGE CHE RICONOSCE LE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE. SODDISFAZIONE DELLA CIU.

APPROVAZIONE DELLA LEGGE CHE RICONOSCE LE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE. SODDISFAZIONE DELLA CIU.

“La CIU esprime soddisfazione per l’approvazione della Legge che regola le Professioni non ordinistiche, cioè senza albo di rifermento (DDL n. 3270): iniziativa per la quale ci siamo battuti a lungo, sia a livello comunitario (Direttiva 2005/36/CE), che nei lavori al CNEL, aprendo così spazio concreto, finalmente, ad un sistema moderno che promuove la competitività”. Sono le parole di Corrado Rossitto, Presidente CIU, che prosegue: “in particolare, accogliamo assai positivamente la previsione per la quale le attività libero-professionali potranno svolgersi sia in forma individuale che associata, societaria o cooperativa, ma soprattutto nella forma del lavoro dipendente, riconoscendo pari dignità al professionista dipendente (art. 1 punto 5)”. Per la CIU, particolare attenzione meritano le norme a tutela dei consumatori, che impegnano le nuove Associazioni alla piena conoscibilità dei loro elementi costitutivi e organizzativi, con gli attestati di competenza e quelli di conformità alle norme tecniche, e che soprattutto le vincolano a rispettare rigorosi criteri di trasparenza, correttezza, veridicità: la trasparenza in particolare, quella del mercato dei servizi professionali nel rispetto delle regole sulla concorrenza. Altri punti importanti della Legge sono secondo la CIU quelli sulla formazione professionale (che dà impulso alla certificazione delle competenze e al controllo sulla qualità dei servizi); e quello sulla possibilità di erogare servizi con regole certe (che consegna di fatto ai giovani professionisti un asset fondamentale per poter investire su loro stessi e poter operare rapidamente). “L’Italia – conclude il Presidente Rossitto – col riconoscimento delle Professioni non regolamentate, questione che non esiterei a definire fondamentale e strategica per la competitività, la modernizzazione e l’efficienza della nostra economia, adotta il cosiddetto sistema ‘dualistico’ per il quale si prevedono regole e prerogative per le attività riservate (Ordini professionali) e per quelle non riservate (Associazioni professionali), come del resto avviene negli altri Paesi europei. Il Paese, dunque, si mette in linea con i principi richiamati nella Strategia di Lisbona, che uniformano il mercato continentale, offrendo medesime garanzie e certezze ai professionisti, ma soprattutto ai ‘clienti’, siano essi cittadini eo consumatori”.

Avanzano le donne-quadro in Italia (+28%).

Avanzano le donne-quadro in Italia (+28%) PRESENTATO a MILANO IL RAPPORTO CIU – LIBRO ROSA All’Ostello della Gioventù A.I.G. del capoluogo lombardo, un riuscito “focus” analizza numeri e peculiarità dell’impegno professionale femminile ai vertici dello Stato e delle Imprese

Un riuscito “focus”, quello tenutosi a Milano all’Ostello della Gioventù A.I.G. “Piero Rotta”, lunedì scorso, con la presentazione del rapporto della CIU (Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali) su “Donne Quadro, Professionals: la contrattazione di genere e per fasce di età”: con un libro-rosa pubblicato dal Sindacato per fare finalmente il “punto” su numeri e peculiarità del costante avanzamento della fascia di alta professionalità al femminile rappresentata dalle figure di donne-quadro, donne-dirigente, professioniste, ricercatrici, impegnate nella società del lavoro italiano. Come ha ricordato in premessa il Presidente della CIU, dott. Corrado Rossitto: “nelle inchieste giornalistiche, nei convegni delle varie Associazioni di categoria, si parla in genere delle donne magistrato, deputato, imprenditore, ministro… Non ci si era ancora concentrati e occupati adeguatamente dell’avanzata rosa nelle posizioni di vertice dello Stato e delle Imprese: una realtà che sta cambiando e che va rinnovandosi silenziosamente, ma costantemente, sotto la spinta delle alte professionalità femminili. Ci abbiamo pensato noi di CIU, anche in quanto rappresentanti al CNEL ed al Comitato Economico e Sociale Europeo CESE di questa fascia di prestatori di lavoro nonché di operatrici economiche e professionali, cercando di evidenziare il dato di rilievo della nuova ‘energia rosa’ del Sapere, e testimoniando al contempo la ferma volontà di tutelarne i diritti e gli interessi”. Le “donne quadro” italiane – è stato evidenziato durante il convegno – sono passate negli ultimi 7 anni da 79.956 a 132.190, con un incremento del 65%. In Lombardia, sono 56.000: cioè il 29% sul totale regionale dei quadri. Quasi 1 quadro su 3, in Italia, è donna. Nel Paese viene confermata poi la preponderanza di personale femminile nel pubblico impiego (55,6%) con punte nei comparti della Scuola (78%) e del Servizio sanitario (61%). Maggioranza raggiunta nella carriera Prefettizia (52,7%). E vari passi avanti in settori di presenza femminile tradizionalmente minoritaria: (Magistratura, Ricerca, Università, Diplomazia, Forze Armate). In generale, livello di istruzione più elevato delle donne (68% con diplomi post-secondari). Il convegno ha evidenziato, comunque, che non tutto è …rosa. Le donne italiane sono infatti ancora sottorappresentate nei settori meglio retribuiti. E, complessivamente, l’occupazione femminile raggiunge il 46,3% a fronte di una media europea del 57,4%. L’incontro milanese si è svolto nel ristrutturato Ostello della Gioventù A.I.G. di via Salmoiraghi, a seguito e quale preludio di un’interessante intesa culturale, formativa e collaborativa tra CIU e Associazione Italiana degli Alberghi della Gioventù, che prevede nei prossimi mesi varie altre iniziative convegnistiche, formative e di studio. Vi hanno preso parte: Corrado Rossito, Presidente Nazionale della CIU; Maria Cristina Cataudella, Professore Associato di Diritto del Lavoro dell’Università di Roma; Flora Golini, Membro della Giunta Esecutiva Confederale CIU; Primarosa Raviola, Segretario Regionale CIU Lombardia; Mariachiara Novati, Segretario Regionale Lombardia CIU Donne Quadro e Professionalità Femminili, a portato il saluto Lucia Chessa, Direttrice di segreteria del comitato regionale lombardo AIG. Dal dibattito è emerso il sostanziale mutamento di scenario occupazionale sempre più teso al passaggio da un sistema produttivo manifatturiero ad uno basato sull’economia della conoscenza e dei servizi, col prevalere, sull’”energia muscolare”, di nuovi fattori quali la creatività, la qualità, la determinazione, la competizione, la sostenibilità: che sono anche le migliori caratteristiche femminili e gli elementi che stanno cambiando il nostro sistema di vita e di produzione di beni e servizi. Occorre, allora, stimolare una “governance di sistema” che metta a frutto le “soft skills”: le competenze di tipo relazionale universalmente riconosciute alle donne, e di cui il mondo produttivo contemporaneo ha assoluto bisogno. Come ha ribadito ancora il presidente Rossitto: “Si tratta ora, indubbiamente, di assecondare lo sviluppo di queste professionalità, superando l’attuale e controproducente logica contrattuale egualitaria, con i ‘contratti di genere’ e con quelli per fasce di età proposti dalla CIU, pensando contemporaneamente alla riorganizzazione delle professioni liberali. Il lavoro italiano è ancora regolato da un superato modello produttivo, provinciale, vetusto, chiuso al cambiamento, da sostituire rapidamente e, direi, decisamente, con proposte di cultura sociale europea fortemente aperte all’internazionalizzazione. Un’istanza che CIU vuole portare avanti come una delle più sentite dai suoi iscritti: uomini e donne che ricoprono ruoli di medio-alto profilo tra i professionisti e le aziende”.

Presentazione del rapporto CIU – Libro Rosa.

L’avanzata delle donne-quadro in Italia (+28%) e in Lombardia (+29%) PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO CIU – LIBRO ROSA Milano – Ostello A.I.G., lunedì 17 dicembre, ore 16.00

E’ prevista a Milano, presso l’Ostello della Gioventù A.I.G. “Piero Rotta” (via Salmoiraghi, 1), lunedì 17 dicembre, alle ore 16.00, la presentazione del rapporto della CIU su “Donne Quadro, Professionals: la contrattazione di genere e per fasce di età”: un libro-rosa che fa il punto sul consistente avanzamento della fascia di alta professionalità al femminile rappresentata dalle donne-quadro, donne-dirigente, professioniste, ricercatrici, attive nella società del lavoro italiano. Nelle inchieste giornalistiche, nei convegni delle varie Associazioni di categoria, si parla in genere delle donne magistrato, deputato, imprenditore, ministro. Nessuno, sinora, si è concentrato e occupato adeguatamente di questi altri “numeri” dell’avanzata rosa che, lentamente e silenziosamente, sta occupando un suo meritato spazio nelle posizioni di vertice dello Stato e delle Imprese: il cosiddetto “soffitto di cristallo”, sta infrangendosi proprio sotto la spinta delle alte professionalità femminili, e questo grazie al loro talento, ma anche al cambiamento economico dettato dalla mondializzazione. La CIU, che rappresenta al CNEL ed a Bruxelles al Comitato Economico e Sociale Europeo CESE, anche questa fascia di prestatori di lavoro nonché di operatrici economiche e professionali, presenta dunque un “rapporto” che dimostra, con le cifre, la crescita della nuova “energia rosa” del Sapere, con la ferma volontà di tutelare i suoi interessi. Le “donne quadro” italiane sono infatti passate negli ultimi 7 anni da 79.956 a 132.190, con un incremento del 65%! Solo nel terzo trimestre del 2012, e nonostante la crisi economica, l’incidenza in percentuale delle donne quadro, rispetto al totale della categoria (quasi mezzo milione di unità) è aumentata dell’1%, raggiungendo il 28%! In Lombardia, sono 56.000: cioè il 29% sul totale regionale dei quadri. Rispetto al secondo trimestre 2012, c’è poi stato un aumento di circa 2.000 unità, cioè più 2,5%. Quasi 1 quadro su 3, dunque, è donna, in Italia, ed in Lombardia. Nel Paese viene confermata poi la preponderanza di personale femminile nel pubblico impiego (55,6%) con punte nei comparti della Scuola (78%) e del Servizio sanitario (61%). Maggioranza raggiunta nella carriera Prefettizia (52,7%). E tanti passi avanti in settori di presenza tradizionalmente minoritaria: (Magistratura, Ricerca, Università, Diplomazia, Forze Armate). Con, in generale, livello di istruzione più elevato (68% dei dipendenti con diplomi post-secondari). Non tutto è però …“rosa”. Le donne italiane restano infatti sottorappresentate nei settori meglio retribuiti. E, complessivamente, l’occupazione femminile raggiunge da noi il 46,3% a fronte di una media europea del 57,4%. Il Nord è più femminilizzato (62,5%) e stacca il Sud di 15 punti percentuali. Va precisato che non è dunque di “quote rosa” che c’è oramai più bisogno, ma di regole che facciano in modo che di quote rosa non ci sia bisogno… Al convegno milanese, che si tiene nel ristrutturato Ostello della Gioventù A.I.G. di via Salmoiraghi, a seguito di un’intesa culturale, formativa e collaborativa tra CIU e Associazione Italiana degli Alberghi della Gioventù, interverranno: Corrado Rossito, Presidente Nazionale della CIU; Maria Cristina Cataudella, Professore Associato di Diritto del Lavoro dell’Università di Roma; Flora Golini, Membro della Giunta Esecutiva Confederale CIU; Primarosa Raviola, Segretario Regionale CIU Lombardia; Mariachiara Novati, Segretario Regionale Lombardia CIU Donne Quadro e Professionalità Femminili. Quali sono, per finire, i fattori di questa consistente avanzata del gentil sesso? Risponde il presidente CIU, Corrado Rossitto: “Sostanzialmente due: le trasformazioni del nostro sistema produttivo da manifatturiero a quello di economia della conoscenza e dei servizi, inclusi quelli professionali; poi il prevalere, sull’energia muscolare, di nuovi fattori produttivi quali creatività, qualità, determinazione, competizione, sostenibilità e percezione del futuro: caratteristiche predominanti e peculiarità femminili. Elementi che stanno cambiando il nostro sistema di vita e di produzione di beni e servizi”. Cosa si può e si deve fare per “spingere” Italia ed Europa in questa direzione? “Dobbiamo assecondare lo sviluppo delle potenzialità di queste professionalità superando l’attuale controproducente sistema di ordinamento contrattuale egualitario: ad esempio, con i ‘contratti di genere’ e con quelli per fasce di età proposti dalla CIU, e pensando alla riorganizzazione delle professioni liberali. Abbiamo ancora un sistema del lavoro frutto di un superato modello produttivo provinciale e chiuso al cambiamento, che va sostituito con proposte di cultura sociale europea aperte all’internazionalizzazione”. Si potrebbe dire che si tratta, in sostanza, di perfezionare una “governance di sistema” che metta a frutto le cosiddette “soft skills”: ossia le competenze di tipo relazionale universalmente riconosciute alle donne, e di cui il mondo produttivo contemporaneo ha assoluto bisogno. Attrarre questi talenti, trattenerli ed incentivarli con modelli innovativi d cultura e prassi aziendale: è una prospettiva che CIU vuole portare avanti, come una delle istanze più sentite dai suoi iscritti, uomini e donne che ricoprono ruoli di medio-alto profilo nel mondo delle professioni e della produzione.