PROPOSTE PER L’ADEGUAMENTO DELLE REGOLE DI GESTIONE DEI FONDI INTERPROFESSIONALI.
Nell’incontro convocato a luglio u.s., il Ministero del Lavoro ha illustrato alle Parti Sociali costituenti i Fondi paritetici interprofessionali i principali ambiti di intervento connessi all’adeguamento delle modalità di gestione delle risorse assegnate ai medesimi Fondi.
Fondo Conoscenza costituito da Ciu Unionquadri e Fenapi ha presentato una serie di contributi relativamente all’individuazione di alcuni criteri.
Fondo Conoscenza è stato autorizzato nel 2015 e si è pertanto strutturato in tempi successivi alla maggioranza degli altri fondi autorizzati. Ciò ha comportato che l’inizio delle attività non fosse supportato dalla cospicua dotazione finanziaria del cosiddetto “start-up” ministeriale (nel frattempo esauritasi), che ha tra l’altro consentito alla maggioranza dei fondi di operare massicce campagne di promozione. Nonostante tale condizione di partenza, benché una consistente quantità delle aziende fosse già stata contattata dal sistema dei fondi interprofessionali, la base associativa di Fondo Conoscenza è oggi costituita per il 60% da aziende non già aderenti ad altri Fondi.
Il dato è sicuramente indice della politica associativa che, su precisa indicazione delle Parti Sociali, il Fondo ha portato avanti sin dalla sua autorizzazione: coinvolgere nelle attività quelle realtà produttive che non trovavano “rappresentanza” nel sistema della formazione continua; in larga parte, imprese di dimensioni ridotte, caratterizzate da un alto fabbisogno di supporto, anche per quel che riguarda i temi della formazione, e da una limitata tutela, e perciò considerate, fino a quel momento, marginali.
Per concretizzare tale azione, il Fondo ha sviluppato strumenti formativi e procedure dedicate in modo specifico alle piccole e microimprese, adottando modelli di gestione rapidi, snelli ed efficaci. Un approccio, questo, che consente di valorizzare al meglio le risorse INPS, trasformandole -grazie anche alla collaborazione degli enti di formazione accreditati- in progetti di formazione concreti, di cui beneficiano i lavoratori e le aziende.
Fondo Conoscenza in relazione alla necessaria rivisitazione delle Linee guida, risalenti alla Circolare ANPAL del 10 aprile 2018, concorda con l’opportunità di una revisione di ampio respiro, considerando anche che sono trascorsi venticinque anni dall’entrata in vigore della legge istitutiva dei Fondi (art. 118, L. n. 388/2000).
Un aggiornamento del quadro regolatorio appare indispensabile per renderlo più attuale, funzionale e coerente con le esigenze di sviluppo della formazione continua; particolare attenzione va riservata alla facilitazione di accesso alla formazione da parte delle piccole e microimprese. Di seguito sinteticamente le proposte di Fondo Conoscenza, relative ai punti emersi nella riunione richiamata.
a) Criteri equi per la rappresentanza e portabilità tra Fondi
b) Eliminazione del prelievo forzoso e pieno ripristino delle risorse ai Fondi interprofessionali
c) Ampliamento della platea dei destinatari della formazione
d) Ampliamento e integrazione delle risorse per la formazione continua
e) Semplificazione amministrativa e digitalizzazione
Con riferimento alle esigenze di semplificazione amministrativa e di digitalizzazione dei protocolli di interlocuzione tra i Fondi e il Ministero, emerse durante l’incontro, si rappresenta come Fondo Conoscenza abbia già avviato da tempo percorsi operativi e gestionali fortemente orientati alla integrale digitalizzazione dei propri processi interni.
Sono inoltre in corso di implementazione strumenti di intelligenza artificiale in grado di supportare il Fondo nella verifica ex ante della coerenza dei percorsi formativi relativi alla formazione obbligatoria, nonché nella programmazione delle verifiche in itinere ed ex post.
Non da ultimo, è in fase avanzata di realizzazione la piattaforma per la certificazione formale delle competenze.
Alla luce di tali interventi, si ritiene che Fondo Conoscenza sia oggi in grado di tenere il passo con le innovazioni prospettate dal Ministero; fermo restando che i suoi sistemi digitali e gestionali continueranno a evolvere, per innalzare l’efficienza e garantire al contempo la massima interoperabilità con le piattaforme ministeriali (SIISL, SIU, SIAL).