Professioni e formazione – L’assistente notarile.

Notiamo come sempre di più alle classiche figure dei professionisti ordinistici, vadano creandosi degli ambiti professionali di supporto.

Se un tempo i professionisti erano direttamente assistiti da segretari e segretarie definibili impiegati con compiti di segreteria che differivano dal “core business” della professione, ora non è sempre così.

Emergono così figure di professionisti con molte caratteristiche del professionista ordinistico, ma con rapporto di subordinazione e prive di riconoscimento pubblicistico.

Si diffonde infatti la nuova figura dell’assistente notarile.

In un ambito professionale maggiormente esiguo a causa del numero chiuso e dove la professione si snoda in numerosissimi adempimenti, la figura centrale del notaio richiama altrettante figure di supporto.

Di fatto, una simile figura esisteva da molto tempo, ora essa si è evoluta e professionalizzata come collaboratore a tutto tondo del notaio anche in base alla costante e notevole evoluzione tecnologica degli uffici.

Tale figura opera nell’ambito dell’attività che precede la stipula dell’atto sia dal punto di vista organizzativo che dal punto di vista giuridico – informativo.

Importante in tale ambito è la gestione della documentazione, la conoscenza del sistema pubblicitario anche immobiliare, degli atti successori, delle formalità immobiliari e societarie.

L’assistente notaio deve essere in grado di rapportarsi con il cliente anche su temi inerenti all’atto ed inoltre è in grado di stendere la bozza dell’atto e di assistere alla stipula del medesimo.

Come accennato il ruolo di assistente notarile si differenzia da quello di segretario in quanto improntato sul ruolo giuridico ed informatico.

Una simile posizione professionale, sebbene non richieda particolari titoli di studio, si addice a chi è in possesso almeno di un diploma o ancor meglio di una laurea in materie giuridiche.

Secondo le declaratorie del CCNL degli studi professionali del 2024, il livello di inquadramento più appropriato per questa figura è generalmente quello di “impiegato di concetto” (di solito secondo), in quanto le mansioni richiedono autonomia operativa, competenze giuridiche e informatiche, e la collaborazione diretta con il notaio nella redazione degli atti. L’inquadramento può essere superiore (ad esempio livello primo o “quadro”) solo se le mansioni prevedono responsabilità di coordinamento o gestione di processi complessi (Cass. 19.7.2007, n. 16015; Cass. 5.5.2006, n. 10342; Cass. 3.5.2001, n. 6238; Cass. 8.11.2003, n. 16804; Cass. 5.3.2012, n. 3415).

Fabio Petracci