CIU‑Unionquadri: serve una legge per riconoscere e tutelare il ruolo del DPO
Nell’epoca dei dati e della trasformazione digitale, la protezione delle informazioni personali è diventata una priorità per imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini. In questo contesto, la figura del Data Protection Officer (DPO) riveste un ruolo sempre più centrale. Tuttavia, nonostante le responsabilità attribuite dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR), il DPO continua a essere privo di una chiara regolamentazione nazionale che ne definisca requisiti, funzioni, tutele e percorsi professionali.
CIU‑Unionquadri è da tempo impegnata nel promuovere una proposta di legge che riconosca il DPO come una figura professionale autonoma, qualificata e indispensabile per garantire la corretta applicazione della normativa sulla privacy. L’obiettivo è superare l’attuale ambiguità normativa che, in assenza di criteri condivisi, espone le aziende a rischi e mina l’efficacia del ruolo.
La nostra organizzazione ritiene essenziale:
- Definire standard minimi di competenza e formazione, con percorsi certificati e aggiornamento continuo;
- Garantire l’indipendenza del DPO, evitando conflitti di interesse all’interno delle strutture organizzative;
- Istituire un Albo professionale, che possa tutelare il valore della funzione e favorire il riconoscimento giuridico e contrattuale del ruolo;
- Valorizzare il DPO come asset strategico per l’impresa, non solo come figura di compliance ma come garante dell’etica e dell’innovazione responsabile nell’uso dei dati.
In base a quanto emerso nella ricerca “Il ruolo del Data Protection Officer in Italia” promossa da CIU-Unionquadri e condotta da CESMAL, oltre il 95% delle aziende soggette all’obbligo di nomina ha già un DPO in carica. La maggior parte di essi è esterno all’organizzazione e proviene da percorsi giuridici, ma manca un quadro normativo che garantisca omogeneità e qualità. Il rischio è che, senza un riconoscimento chiaro, il ruolo venga svilito, trasformandosi in un mero adempimento formale.
CIU‑Unionquadri, anche attraverso il dialogo con istituzioni nazionali ed europee, intende portare avanti questa iniziativa con determinazione, perché è dalla qualità delle figure professionali come il DPO che passa una vera cultura della responsabilità digitale.
Per CIU, tutelare il DPO significa rafforzare la fiducia nei processi digitali, nelle imprese e nella pubblica amministrazione. Significa, soprattutto, dare dignità e futuro a una figura che, nella società dei dati, sarà sempre più decisiva.