ADESIONE DELL’ESA.AR.CO. ALLA CIU.

Anche l’Esa.Ar.Co. Confederazione Esercenti  Agricoltura  Artigianato Commercio che rappresenta le imprese esercenti attività agricole, artigiane e commerciali, ha aderito alla CIU.
L’ Esa.Ar.Co. è organizzata sul territorio Nazionale con 69 sedi territoriali diffuse in 18 Regioni.
L’adesione si propone la realizzazione, in particolare, dei seguenti obiettivi: promuovere la formazione professionale continua per perseguire gli obbiettivi comunitari e italiani di una maggiore competitività delle imprese, valorizzare la crescita delle capacità professionali e promuovere la fornitura di sevizi alle piccole e microimprese, in particolar modo per quanto riguarda la fiscalità, le politiche gestionali e la conoscenza.

APPROVATO A BRUXELLES AL CESE UN IMPORTANTE EMENDAMENTO PROPOSTO DALLA CIU SULLE COOPERATIVE EUROPEE DELLA CONOSCENZA.

L’Assemblea Plenaria del CESE – Comitato Economico e Sociale Europeo ha approvato, a Bruxelles,  un importante emendamento, proposto dalla CIU, al Parere sulla “valorizzazione dei settori culturali e creativi”.
L’emendamento – proposto in sede di discussione dal Presidente della CIU Corrado Rossitto Consigliere del CESE – ha voluto porre l’accento sul ruolo determinante delle professioni intellettuali nel favorire la crescita e l’occupazione nell’Unione Europea ed accelerare il passaggio a una società innovativa basata sulla conoscenza.
L’emendamento approvato prevede che: “in ragione delle profonde trasformazioni conseguenti allo sviluppo della competizione globale, manifestatasi anche nel lavoro professionale intellettuale, che hanno obbligato a procedere alla creazione di sempre nuovi concetti e modalità di espletamento del lavoro ad alta concentrazione di sapere, quali le Cooperative Europee della Conoscenza”.
Il CESE  è convinto che cultura e creatività rappresentino per l’Europa un binomio vincente in termini di sviluppo economico, sociale e produttivo, nonché un fattore chiave, abilitante alla competitività , che investe tutti i settori economici e sociali.
La strategia proposta prevede in particolare cinque fattori chiave di impulso delle politiche: sviluppare nuove competenze, migliorare l’accesso ai finanziamenti, promuovere nuovi modelli d’imprese e ampliare il pubblico di riferimento, facilitare la cooperazione con altri settori ed altre politiche ed allargare la dimensione nazionale.

LA CIU RICONFERMATA AL CESE DI BRUXELLES NELLA COMMISSIONE CONSULTIVA PER LE TRASFORMAZIONI INDUSTRIALI.

In relazione al rinnovo a Bruxelles degli organi del Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE, per la parte del mandato 2013 – 2015, il Presidente della CIU Corrado Rossitto è stato confermato membro della Commissione consultiva per le trasformazioni industriali (CCMI).
Rossitto è stato, altresì, confermato quale membro di altre due Commissioni Permanenti: “Mercato unico, produzioni e consumi” (INT) e “Trasporti, Energia, Infrastrutture, Società dell’informazione” (TEN).

ADESIONE DELL’EUROCOLTIVATORI ALLA CIU.

L’Eurocoltivatori – Sindacato Intercategoriale Lavoratori Liberi che rappresenta le piccole imprese, i piccoli produttori agricoli ed i lavoratori dipendenti del settore, ha aderito alla CIU.
L’Eurocoltivatori vanta una solida e ramificata struttura organizzativa sul territorio Nazionale con  le sue 16 sedi Regionali, 55 sedi Provinciali e 80 sedi Territoriali, rappresentando così una nuova ed efficace sinergia per il perseguimento delle comuni politiche sindacali.

IL MINISTRO DEL LAVORO FORNERO ALL’INCONTRO CIU A PARIGI SULLA MOBILITA’ INTERNAZIONALE DEI PROFESSIONISTI ED IL PROBLEMA DEI RICONGIUNGIMENTI PENSIONISTICI.

Il Ministro del Lavoro Fornero ha aperto i lavori dell’incontro CIU a Parigi, svolto nella prestigiosa sede del Consolato Generale d’Italia, sulla mobilità professionale dei talenti italiani all’estero ed i conseguenti problemi di natura previdenziale.
Il Forum della CIU di Parigi ha l’obiettivo di  chiedere alle Istituzioni italiane (Governo, Parlamento, Enti previdenziali) che venga messo all’ordine del giorno, senza indugio, il problema dei ricongiungimenti pensionistici per chi ha lavorato in Paesi diversi. Oggi, il professionista che lavora all’estero, rischia di perdere addirittura il diritto al pensionamento in quanto vengono negati anni di contributi previdenziali versati.  Si parla di decine di migliaia di elevate professionalità italiane che lavorano sparse in Europa e nel mondo alle quali la CIU intende dare voce, giacché da sempre costituiscono un target privilegiato per la rappresentanza sindacale della Confederazione.
Deve finalmente pensarsi ad una seria e complessiva tutela legislativa in questo senso, sia a livello europeo che extraeuropeo, dove si prevedano misure per la garanzia di argomenti come: il problema della doppia fiscalità, i farraginosi ricongiungimenti pensionistici, la previdenza sociale, il riconoscimento pieno dei titoli professionali, le cooperative europee di professionisti residenti all’estero etc.. Ciò al fine di superare l’”isolamento” attuale e creare una rete per i professionisti italiani, come proposto dalla CIU.
Alla luce della normativa comunitaria (CE n.883/2004 e 987/2009), degli accordi bilaterali e della legislazione nazionale propria dei Paesi membri dell’Unione Europea, il problema del ricongiungimento pensionistico non ha ancora raggiunto risultati esaustivi. Dovrà essere compito dell’Italia – che assumerà nel 2014 la Presidenza di turno dell’Unione Europea – sollecitare un impegno concreto in tal senso delle Istituzioni comunitarie.
“Quello della mobilità e dei sistemi previdenziali, in particolare,  sono temi che ora sempre più” – ha dichiarato Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU che ha diretto il Forum – “meritano un’adeguata riflessione. In primo luogo devono considerarsi nuovi schemi di mobilità internazionale, da non vedersi come una fuga dei talenti, bensì quale percorso virtuoso di accrescimento professionale. Inoltre il problema dei complicati ricongiungimenti pensionistici è sempre più sentito ed attuale. Il professionista per muoversi all’estero  ha bisogno di certezze”.
L’evento ha riscosso una forte partecipazione di pubblico: professionisti, managers e ricercatori italiani e non solo. Segno che, anche questa volta, la CIU ha colto i bisogni e le esigenze delle categorie che tutela.
Al Forum, aperto dal benvenuto del Console Generale d’Italia a Parigi Andrea Cavallari, hanno partecipato: la dr.ssa Anna Amato, Segretario della Delegazioni CIU in Francia; il prof. Antonino Galloni, Economista, membro effettivo del Collegio Sindacale dell’INPS e rappresentante del Ministero del Lavoro italiano; l’avv. Chiara Poggi-Ferrero, Esperto di problematiche della mobilità internazionale delle persone.
Ha presieduto l’evento Corrado Rossitto membro del CNEL e, a Bruxelles, del Comitato Economico e Sociale Europeo –  CESE.

ATTIVA LA COLLABORAZIONE DELLA CIU ALLA COMMISSIONE ENERGIA DEL CNEL PER IL PIANO SEN (STRATEGIA ENERGETICA NAZIONALE).

La CIU, rappresentata dall’Ing. Tommaso Di Fazio in qualità di esperto, ha collaborato attivamente ai lavori della Commissione Energia e Ambiente del CNEL.

In particolare, i lavori si sono concentrati maggiormente sulla presentazione di un parere sul SEN (Strategia Energetica Nazionale), con alcune osservazioni e proposte che saranno portate al vaglio del Governo.

Il Parere del CNEL è stato preceduto dall’audizione delle più grandi aziende del settore e di alcune parti sociali.

FORUM CIU A PARIGI.

Giovedì 18 aprile p.v. la CIU Delegazione Francia terrà a Parigi, presso la sede del Consolato Generale d’Italia, alla presenza del Console Generale Dr. Andrea Cavallari, un  Forum CIU dedicato alla mobilità dei professionisti italiani all’Estero ed ai problemi relativi al ricongiungimento dei periodi pensionistici.

LA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI ALLA GESTIONE DELL’AZIENDA SECONDO IL MODELLO TEDESCO: UNA PRIORITÀ PER LA CIU.

Il coinvolgimento istituzionalizzato dei lavoratori attraverso l’informazione, la consultazione e la partecipazione in azienda, anche a livello azionario  è tra gli obiettivi principali delle relazioni Impresa – Lavoratori.

La CIU, propone, alla stregua del vicino modello tedesco della “codeterminazione”, la realizzazione di un sistema di partecipazione che riservi un ruolo alla categoria dei quadri, rispettoso delle differenze e delle elevate potenzialità che tale categoria è in grado di apportare con il proprio contributo professionale e di conoscenze, anche nell’interesse degli altri lavoratori.

Secondo tale modello, la ripartizione dei seggi spettanti ai rappresentanti eletti dai dipendenti segue il principio proporzionale, suddividendosi tra operai, impiegati e quadri. Tuttavia a quest’ultimi è garantito almeno un seggio tra i rappresentanti dei lavoratori, assicurando in questo modo la rappresentanza delle alte professionalità nonostante siano in numero inferiore rispetto al resto dei dipendenti.

SODDISFAZIONE DELLA CIU PER L’EMANAZIONE DEL DECRETO ATTUATIVO DELLE SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI. ROSSITTO: UN TASSELLO IMPORTANTE NEL CAMMINO DI MODERNIZZAZIONE DELLE PROFESSIONI LIBERALI IN ITALIA.

Attuata anche in Italia la Società tra Professionisti con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 6 aprile 2013 del Decreto ministeriale 8 Febbraio 2013 n.34, in attuazione dell’art. 10, co. 10 Legge n.183/2011, che ne disciplina le regole ed il funzionamento.

Soddisfazione della CIU che è stata, infatti, tra i protagonisti del risultato attraverso numerose battaglie in Parlamento e presso il Governo, per l’approvazione di tale normativa di modernizzazione organizzativa delle Professioni. Battaglie volte a mettere in evidenza le grandi opportunità offerte da nuove forme organizzative societarie delle professioni, come le cooperative tra professionisti o Cooperative del Sapere – proposte dalla CIU anche a livello dell’Unione Europea con le c.d.“Cooperative Europee di Professionisti”.

“La composizione societaria” ha dichiarato Corrado Rossitto Presidente Nazionale CIU “fornisce un impulso importante per sviluppare l’economia della conoscenza e modernizzare il Paese; offre infatti la possibilità di  gestire attività e competenze multidisciplinari, di dare ai clienti – persone fisiche o giuridiche – servizi professionali diversificati e di alto livello. Costituisce, inoltre, un altro tassello importante per incentivare l’occupabilità e la competitività”.