Le libere Professioni: specializzazione e organizzazione.

 L’esperienza maturata dalla CIU nel mondo dei lavori e la sua particolare attenzione nel prevedere gli sviluppi che l’integrazione economica, politica e sociale impone anche nell’ambito delle professioni liberali l’ha portata negli anni ad essere parte attiva nel processo d’indispensabile riforma di tali professioni la cui organizzazione, ormai risalente ai primi decenni del secolo scorso, non è più rispondente alle nuove sollecitazioni provenienti da un mercato globale, dalle nuove esigenze organizzative richieste dall’Europa e dalle internazionalizzazione della committenza.

La CIU è membro del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro dove fa parte, con un proprio rappresentante, tra l’altro, del “Gruppo di Lavoro sulle Professioni” che si occupa della riforma degli Ordini Professionali.

La propria storia ed il proprio impegno hanno portato la CIU a partecipare, fin dall’inizio, ai lavori relativi ai progetti di riforma degli Ordini professionali a cominciare dalla prima iniziativa governativa del 2002 in cui fu chiamata ad essere membro della Commissione presieduta dall’allora sottosegretario Michele Vietti.

La CIU, successivamente è stata sempre convocata, in questi anni, alle numerose audizioni parlamentari per l’adeguamento della normativa sulle libere professioni alle indicazioni provenienti dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo. CIU è inoltre tra gli interlocutori dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato per l’abbattimento delle restrizioni che limitano la concorrenza e la libera circolazione dei professionisti all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea.

A tal proposito non si può non ricordare che un’importante emendamento della direttiva europea sulle professioni (2005/36/CE) è stato recepito ed inserito nel testo a seguito della proposta formulata dalla nostra Confederazione.

Sul piano comunitario va sottolineato che la CIU è membro, a Bruxelles, del Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE  ed in tale veste rappresenta le professioni liberali italiane.

Presso il CESE è membro della “Categoria Professioni Liberali”.

Pertanto, grazie alla sua dimensione europea, è in grado di portare la voce delle professioni liberali direttamente nel cuore delle Istituzioni dell’Unione e di acquisire e valutare le esperienze concrete maturate negli altri Stati membri all’interno del processo di riforma delle professioni liberali per ottimizzare il cammino del nostro Paese verso una normativa che assicuri la permanenza sul mercato europeo dei liberi professionisti italiani.

La CIU da molti anni promuove iniziative volte a rafforzare il concetto di un’economia basata sulla conoscenza che deve essere sempre più competitiva e dinamica al fine di realizzare e garantire una crescita economica sostenibile anche attraverso la libertà di circolazione e di stabilimento dei liberi professionisti italiani con particolare attenzione ai più giovani ed alle donne che esercitano la libera professione.

Negli ultimi mesi, su questi temi, ha promosso Forum e Convegni sia a Bruxelles, presso le sedi degli Organi dell’Unione Europea, che in altri Paesi comunitari volti al sostegno dei liberi professionisti italiani residenti all’estero.

La CIU è consapevole che le professioni liberali rappresentano un settore chiave per l’economia europea – ad esempio, la comunicazione della Commissione “I servizi professionali – Proseguire la riforma” del 5 settembre 2005 ha sottolineato che circa 220 miliardi di euro di valore aggiunto sono stati generati dai servizi professionali – e che, pertanto, esse devono essere coinvolte nel processo di riforma europeo e nazionale per la realizzazione degli obiettivi che l’U.E. si è data a Lisbona e che l’Italia ha sottoscritto.