CIU: CONTRARIA AL SALARIO MINIMO SE NON CON GARANZIE.

Iniziate ieri le Audizioni con le Parti Sociali presso la Camera dei Deputati nella Commissione XI – Lavoro Pubblico e Privato al fine di un confronto sul tema del lavoro, ed in particolare “Audizioni nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani, 7-00216 Segneri e 7-00234 Murelli concernenti l’istituzione della retribuzione minima oraria”.

Le problematiche che investono le Professioni Intellettuali (quadri, professionisti, ecc..) sono diverse da quelle di altre categorie di prestatori d’opera o lavoratori autonomi, per questi motivi la Confederazione CIU ha chiesto di essere convocata alle Audizioni, per meglio interpretare gli interessi delle categorie rappresentate.

Il Presidente della CIU, dott.ssa Gabriella Ancora Rossitto, ha sottolineato: “In Italia non esiste il salario minimo legale, sono i contratti collettivi Nazionali di Lavoro firmati dalle Imprese e dai Sindacati a prevedere il minimo salariale. La proposta presentata dal M5S propone un minimo legale di 9 euro lordi l’ora; un salario minimo troppo elevato metterebbe a rischio la contrattazione; pericoloso e svantaggioso per i lavoratori, altresì un salario minimo invece troppo basso, invoglierebbe le imprese a uscire dalla contrattazione collettiva”.

Ha proseguito poi il Presidente – “Secondo la nostra Confederazione innalzerebbe il costo della vita e abbasserebbe di conseguenza la richiesta di lavoratori da parte delle Aziende. Se si vuole davvero un minimo salariale a questo punto bisogna pensare anche ad un equo compenso per i professionisti”.