Aumenti pensioni 2019.

Aumenti pensioni 2019

La perequazione interesserà tutte le pensioni, di qualunque importo. L’aumento è fisso per le pensioni d’importo fino al «minimo Inps»; quelle d’importo superiore aumentano, invece, con incrementi che si differenziano a seconda dell’entità della pensione soggetta alla rivalutazione (ovvero di tutte le pensioni soggette a rivalutazione, se il pensionato ne possiede più di una).

Salvo nuove riforme dell’ultima ora dall’anno prossimo cambierà il criterio di perequazione, ossia ritornerà operativo il mec­canismo originario della legge n. 388/2000, in base al quale la rivalutazione è attribuita:

  1. al 100% dell’Istat alle pensioni fino a tre volte il minimo Inps;
  2. al 90% per le fasce d’importo comprese tra e cinque volte il trattamento minimo Inps;
  3. al 75% per le fasce d’importo superiori a cinque volte il trattamento minimo lnps.

Di conseguenza, in base a un tasso di rivalutazione dell’1%, l’aumento risulterà così articolato.

1% (ossia aliquota d’incremento intera) sulla fascia di pensione mensile fino a 1.523 euro (cioè tre volte il minimo Inps a dicembre 2018);

0,90% (ossia 90″o dell’aliquota d’in­cremento) sulla fascia di pensione mensile compresa tra 1.523 euro (tre volte il mini­mo Inps a dicembre 2018) e 2.538 euro (cinque volte il minimo Inps a dicembre 2018);

0,75% (ossia 75% dell’aliquota d’in­cremento) sulla fascia di pensione mensile superiore a 2.538 euro (cinque volte il mi­nimo Inps a dicembre 2018).

Con le nuove regole (vale a dire con il ri­torno all’originaria formula di perequazio­ne) a trarne il maggior beneficio saranno le pensioni d’importo superiore a 2.030 euro mensili lordi.

Minime Sociali
Con l’incremento dell’1 % l’importo del trattamento minimo sale da 507,42 a  512,49 euro a mese. Sale anche l’asse­gno sociale passando da 453 a 457,53 euro a mese; mentre la pensione socia­le, ancora prevista per chi ne era titolare al 31 dicembre 1995, raggiunge 377,06 euro a mese (dai 373,33 euro a mese di quest’anno).

Il trattamento minimo è l’integrazione corrisposta al pensionato la cui pensione derivante dal calcolo dei contributi versa­ti è d’importo molto basso, al di sotto di quello che viene considerato il “minimo-vitale”. In tal caso l’importo della pensione è aumentato (si dice: integrato) fino a raggiungere questa cifra “il minimo Inps”) nell’importo fissato dalla legge e rivalutato di anno in anno. L’integrazione e riconosciuta a condizione che il pensionato e l’eventuale coniuge abbiano redditi non superiori ai prestabiliti dalla legge e rivalutati per anno.

 

Gli importi di pensioni
Trattamento minimo 512,49

Assegno Sociale           457,53

Pensione Sociale          377,06

Aumenti delle pensioni superiori al minimo
Oltre          a

O                1.523 euro         aumento   1% (100 %)

1523         2.538 euro         aumento   0,90%

2538         ‘importo di pensione          0,75%